martedì, febbraio 13, 2018

John Perry Barlow



Ha avuto scarsa eco la scomparsa di JOHN PERRY BARLOW.
Personaggio molto particolare, padre putativo dei fondamenti etici (e utopistici) di INTERNET.

Co fondatore della Electronic Frontier Foundation e della Freedom of the Press Foundation, che finanzia diversi progetti e software per la sicurezza informatica nel giornalismo, Barlow fu l'autore della “Declaration of the Independence of Cyberspace”, scritta e pubblicata online nel 1996.

Dichiarazione che esaltava l'idea di una rete senza frontiere, non controllabile da governi o da sovra strutture e destinata a creare un mondo indipendente dove “tutti possono entrare, senza privilegi o pregiudizi basati sulla razza, sul potere economico, sulla forza militare o sul luogo di nascita.”
“È molto semplice, qui [le vecchie istituzioni] non hanno alcuna giurisdizione" finalizzato ad un “mondo più umano ed equo di quello che i governi hanno contribuito a creare” .

La realtà è diversa e il web da tempo saldamente in mano a lobby, governi, strutture potenti e di potenti, grazie anche al "controllo" più o meno diretto attraverso i social mentre l'utopia di un’informazione libera, indipendente e preposta alla conoscenza è sempre più bastonata da fake news, facezie, fenomeni virali, acquisizione e controllo dei dati (a disposizione della raccolta pubblicitaria e dell'indirizzo dei gusti e del pensiero).

Fu anche paroliere dei GRATEFUL DEAD nei 70's mentre, curiosamente, oscillò politicamente sempre tra Repubblicani e Democratici, dichiarandosi però sostanzialmente anarchico.

“Io dichiaro che lo spazio sociale globale che noi stiamo costruendo sarà naturalmente indipendente dalle tirannie che cercate di imporci.
Il Cyberspazio consiste in scambi, rapporti e pensiero stesso, disposti come una potente onda nella ragnatela delle nostre comunicazioni.
Il nostro è un mondo che si trova dappertutto e da nessuna parte, ma non dove vivono i corpi”


1 commento:

  1. Anche sotto questo aspetto ci hanno fottuto alla grande...è da mo' che la rete non è più 'libera'...ma, se si è di animo punk, basta non arrendersi...

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