venerdì, gennaio 19, 2018

Misfatto - L'uomo dalle 12 dita



Trent'anni di attività, una decina di album, un numero incalcolabile di concerti all'attivo oltre ad una lunga serie di attività parallele (dal Festival Orzorock all'omonima etichetta, uscite bibliografiche e tanto altro).
I MISFATTO firmano un nuovo lavoro, il più maturo e completo della serie.
Nei 12 brani convergono rock classico, hard, grunge, prog, perfino antichi retaggi punk (da cui partirono).
Il tutto suonato alla perfezione, suoni e produzione curatissimi, nulla è lasciato al caso in un equilibrio artistico raro.
Dopo 30 anni, una nuova partenza, a testa alta e senza paura.

Il video di "Ossessione baudelaire" con Dargen D'Amico

https://www.youtube.com/watch?v=4g7Izzko_8c

http://www.misfatto.it/

Intervista a Gabriele Finotti, autore e chitarrista della band.

1)
Credo che "L'uomo dalle 12 dita" sia il vostro album più maturo e completo. Quanto ci avete lavorato ?


Io personalmente ormai ci lavoro da 12 anni, tra una uscita discografica e l'altra, tra un tour ed un altro.
Il periodo più intenso è stato logicamente tutto il 2017 e fine 2016, dove materialmente con la band attuale, Melody Castellari e Alberto Zucconi alle voci, Marco Cusenza chitarra ritmica, il sottoscritto Gabriele Finotti Chitarra, Andrea Farinelli Batteria e Simone Cavallaro basso, con Daniele Zucca alle basi elettroniche, abbiamo impostato, sviscerato, registrato e premixato il meglio dei 12 brani, vecchi e nuovi, ma tutti inediti, dei Misfatto.
Insomma una faticaccia...

2)
Qual'è il tema di fondo dell'album ? C'è un concept che lega le canzoni ?


Il tema di fondo autorale è la diversità fisica e mentale tra mondi opposti.
Più che altro la reazione a questa diversità, che si manifesta anche come reazione al primo ascolto, se arriva il secondo ascolto siamo meno diversi e con più probabilità di piacere, al prossimo, quindi all'ascoltatore... il suono è attuale, il genere Rock, con influenze Pop, Rap, Grunge e Prog, la copertina stessa del disco è un inno al Prog anni 70.
È un concept solo perché seguirà al disco (almeno 2019) il suo gemello libro, L'uomo dalle 12 dita, continuazione del lontano Caos 2000, edito nel 2008.

3)
I Misfatto esistono da 30 anni.
Un veloce consuntivo di un'attività così lunga.


Il nome Misfatto nasce nel 1987 nella cantina di uno dei 3 fondatori iniziali, il sottoscritto (Gaby Finotti), Gianluca Morelli(sua la cantina) e Alessandro Chiesa (cantante fino al 2010). I demotape primi anni 90, che per noi erano album a tutti gli effetti, con il primo cantante Luigi Boledi e il batterista Alessandro Pavesi. Indimenticabile "Il peso dell'innocenza". Il primo album ufficiale "La fine del giorno" 1997, registrato proprio presso l'Audiar di Tony. Nel 2008 Caosduemila con la partecipazione di Enrico Ruggeri.
Le collaborazioni con Lorenzo Poli fino ad Heleonor Rosencrutz 2013.
Ed ora l'album, il nono, aperto a tutti gli ascoltatori, con il mix finale dell'internazionale Marco Barusso... super sintesi di 30 anni, per i curiosi www.misfatto.it

4)
Una breve lista di dischi e/o libro che hanno influenzato il nuovo album


Se consideriamo il tormentone Ossessione Baudelaire con l'ospite rap Dargen D'Amico, sicuramente il libro più ispiratore da sempre è Les fleurs du Mail di Charles Baudelaire.
Come romanzo sicuramente la saga della Torre Nera di Spielberg, ovviamente per il tema dei mondi paralleli.
Come album musicale non saprei di preciso ma "the Tower " dei Motorpsycho, uscito nel 2017, ha influito, ma non nel suono.
Direi che c'è qualcosa dei Fears for Fears, la dance degli anni 90, ricordate Lady Violet? C'è anche Apapaia dei Litfiba, cover ripresa da noi, e riarrangiata, per cui un album ispiratore è sicuramente 17 Re! Do you remember 1986?

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