lunedì, luglio 17, 2017

Carmen Villani



Personaggio poliedrico e molto particolare, CARMEN VILLANI è spesso ricordata prevalentemente per il periodo cinematografico con film riconducibili al genere "sexy" (per quanto, visti oggi, castigatissimi) ma che si mosse in ambito musicale, tra 60's e 70's, con brani molto interessanti.
Purtroppo i progetti più intriganti non ebbero fortuna.

Debutta giovanissima vincendo a 15 anni vince il Festival di Castrocaro con un brano di Lelio Luttazzi, Quando una ragazza (a New Orleans). Dopo un paio di singoli viene notata da Fred Buscaglione che la ingaggia nel suo gruppo, gli Asternovas ma la scomparsa del cantante nel 1960 interrompe la possibile collaborazione.

Ma la sua carriera esplode poco dopo con una serie di brillanti 45 giri, spesso intrisi di beat e rhythm and blues, da ""Congratulazioni a te" del 1964, ""Baby love" (ottima cover in italiano del brano delle Supremes), B Side de "La verità" del 1965, "Anche se mi vuoi" e la divertente "Passa il tempo" del 1966.
Il grande successo nel 1966 arriva con la stupenda, un classico, "Bada Caterina" scritta da Armando Travaioli con testo di Franco Migliacci, parte della colonna sonora del film “Adulterio all'italiana” con Nino Manfredi e Catherine Spaak.

Bissata da "Mille chitarre contro la guerra" canzone di protesta antimilitarista, in piena Guerra del Vietnam, che cita anche Bob Dylan nel verso “Ma le parole volano nel vento” ispirato a “Blowin’ in the wind” e chiamandolo in causa con un esplicito "Ehi amico Bob che canti da laggiù .Le tue canzoni arrivan fino a noi". La canzone viene presentata al Festival delle Rose del 1966.
Il suo successo non si ferma grazie ad una raffica di 45 giri da "Il Profeta" (colonna sonora del film di Dino Risi con Vittorio Gassman) a "Dang dang e dang" (sul lato B "Se" firmata da Paolo Conte, brano melodico con super arrangiamento di archi). C'è anche il beat sbarazzino di "Quelli belli come noi" (portato al successo dalle Kessler).
"L’amore è come un bimbo" del 1970 è una raffinata ballata firmata da Gino Paoli e Umberto Bindi.
Nel 1971 è a SanRemo con Domenico Modugno con la drammatica "Come stai".

Incontra Piero Ciampi e incominciano a collaborare ad un album che purtroppo non vedrà mai la luce anche se a "Canzonissima" del 1971 presenta la sua "Bambino mio", brano teso, e struggente. Resta a lungo inedita (anche se presentata a "Senza rete") "Perchè dovrei" prevista per l'album e firmata da Lucio Battisti il cui marchio è più che evidente nel brano.
Nel 1973 l'addio alla musica con l'ultimo singolo "L’ultimo uomo di Sara" di Ennio Morricone con sontuoso arrrangiamento.
La si rivedrà in veste di cantante solo in occasionali apparizioni televisive sugli anni 60 (vedi quelle di Red Ronnie).

Poco dopo decide, clamorosamente, di dedicarsi al cinema (anche se nel 1962 aveva partecipato cantando anche una canzone al film "Un uomo da bruciare" dei fratelli Taviani, che vinse il Premio della Critica a Venezia come Opera Prima.

Supportata dal marito e regista Mauro Ivaldi abbraccia la commedia sexy all’italiana diventando un'icona del genere, probabilmente anche grazie al fatto che una cantante così famosa ai tempi che esponesse così esplicitamente le sue grazie era cosa assolutamente insolita e ancor più piccante.
I film (dagli ammiccanti, tanto quanto le locandine, titoli L’amica di mia madre, La supplente, Ecco lingua d’argento, Lettomania, La signora ha fatto il pieno, La supplente va in città) sono di caratura modesta e le sue apparizioni non particolarmente osè ma bastano comunque ad attirare su di sè molta attenzione.

Gira anche quattro film in Spagna tra cui "Lady Lucifera" che lei considera come il suo migliore.
Abbandona anche il cinema e s ritira a vita privata, soprattutto dopo la morte del marito nei 90.
La ritroviamo come autrice nel 2005 quando, su testi di Bruno Lauzi, progetta il musical “Una volta nella vita”.
Dal 2006 comincia ad insegnare canto in alcune scuole.

2 commenti:

  1. Bella voce. A mio parere se nei '70 avesse continuato a cantare affidandosi ad autori di livello avrebbe potuto diventare una delle cantanti italiane più famose (per intenderci a livello delle varie Mina, Vanoni, Milva).

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  2. Lei ci ha provato ma è sempre andata male

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