venerdì, giugno 30, 2017

Giugno 2017. Il meglio



Un elenco già lungo di nomi si affaccia già tra i candidati al top del 2016.
Gospelbeach, Paul Weller, Stone Foundation, Charlatans, The Ride, Little Barrie, Don Bryant, Godfathers, Sleaford Mods, Como Mamas, Sinkane, Juliana Hatfield, Gemma & the Travellers, Ani Di Franco, Kevin Morby, Neville Staple, Will Sessions tra gli stranieri, Edda, Cut, Julie's Haircut, Senzabenza, Cesare Basile, Diplomatics, Don Antonio, Gang, Strato's, Five Faces, Todo Modo, Love Thieves tra gli italiani.


GOSPELBEACH - Another summer
CAPOLAVORO di delizie 60's.
Ogni nota del quartetto californiano è intrisa di Byrds, del Dylan di "Higway 61 revisited", dei Beatles 1965, Kinks, Big Star, primi Grateful Dead, Beach Boys.
Brani stupendi, atmosfere solari, calde, avvolgenti.
Una bellezza rara.

THE RIDE - Weather diaries
Assenti da 11 anni, torna un'altra band del giro brit pop con un lavoro riuscitissimo, completo, tra melodie 60's, ottimi brani, una grande cura compositiva. Spicca ancora una volta la figura del produttore, il dj Erol Alkan, apparentemente lontano dal sound della band e che invece ne plasma brani e attitudine senza snaturarne le radici, rendendo il tutto attuale e moderno. Ottimo album.

LITTLE BARRIE - Death express
La band londinese è al quinto album, sempre guidata da Barrie Cadogan, che si divide tra band e altre collaborazioni, da Paul Weller a Morrissey e Primal Scream (il batterista è invece Virgil Howe, figlio di Steve Howe degli Yes, per curiosità...). 21 brani per 1 e 10 minuti di musica, un furioso, torrido e acido mix di rock blues hendrixiano, freak beat, soul, funk.
Notevole.

KEVIN MORBY - City music
Quarto album e un condensato di Lou Reed, Velvet Underground, Patti Smith, Television, Willie Nile, Jim Carroll, Jonathan Richman, Bob Dylan, Johnny Thunders, Johnny Cash.
E' quello che noi crediamo sia NEW YORK nel nostro immaginario.
Sia vero o no è una bella cosa.
Coverizza anche "Caught in my eye" dei GERMS in chiave soul country.
Un bel disco, proprio un bel disco.

FLEET FOXES - Crack up
Nuovo pregevole capitolo della saga Fleet Foxes che ad ogni uscita regala affascinanti gemme di grazia e raffinatezza. Non sfugge alla regola "Crack up" tra melodie vocali tra Beach Boys, Simon & Garfunkel, Byrds, primi Jefferson Airplane, C.S.N.&Y. e una struttura sonora (acustica) che abbraccia perfino certe modalità del primo prog. Affascinante, avvolgente, conturbante, un bellissimo album.

ANI DI FRANCO - Binary
Al ventesimo album di un'onorata carriera la cantautrice/attivista americana tira fuori un album con i fiocchi, ricco di influenze blues, funk, soul, jazz.
Ad aiutarla Ivan Neville (figlio di Aaron e membro degli Xpensive Winos di Keith Richards e tastierista con gli Stones per alcuni anni), Maceo Parker, Bon Iver. Disco superbo, grandi canzoni, arrangiamenti "neri", groove a non finire.

KING GIZZARD and the WIZARD LIZARD - Murder of the universe
Ci hanno promesso 5 album quest'anno. Ecco il secondo. Psichedelia, molto più "liquida" e dilatata del consueto, meno schizoide e abrasiva, sempre geniale.

CHICAGO PLAYS THE STONES
Chicago tributa omaggio a chi negli anni 60 fu tra i principali ambasciatori della musica blues nel mondo, i Rolling Stones. Billy Boy Arnold, Buddy Guy (che duetta con Jagger in persona in "Doo Doo Doo Doo Doo (Heartbreaker)", John Primer, Jimmy Burns e altri rifanno vari classici della band in versione Chicago Blues. Molto divertente e riuscito.

BENJAMIN BOOKER - Witness
Booker è un vero "outsider" che già aveva stupito all'esordio nel 2014 (era tra i miei migliori 5 album dell'anno).
Il secondo album condensa la sua etica artistica fatta di blues, soul ma anche rock e punk a tratti (cita Gun Club e T.Rex tra le sue influenze...per dire....).
Una sorta di Black Music Totale in cui trovi mille riferimenti (tra cui Mavis Staples in duetto nella title track).
Testi duri, approccio "cool, clean and hard".

CHUCK BERRY - CHUCK
Poco prima di morire, all'età di 90 anni, Chuck Berry aveva preparato un nuovo album, il primo dal 1979 (!!!). Di registrare gli interessava poco, la sua vita era su un palco.
"CHUCK" non ha ovviamente nulla di sorprendente (e nessuno lo pretendeva), c'è perfino un "Lady B.Goode", i riff sono i soliti ma troviamo anche qualcosina di particolare (un quasi reggae, un po' di blues etc etc).
Con lui suonano il figlio e il nipote e Tom Morello è gradito ospite.
Banalmente ma realisticamente: it's only rock n roll....

ROGER WATERS - Is this the life we really want ?
Dopo 25 anni Roger Waters torna con un nuovo album. Epico, intenso, solenne, greve, severo, marziale, come sempre impietoso nel fustigare potere e potenti (Trump in primis), ovviamente a più riprese palesemente Pink Floydiano (periodo "The wall" e dintorni).
Interessante, a prescindere.

ASSIST + MAL - Bionda attitudine
Torna la band torinese con un 45 giri di puro pop (northern) soul con tanto di delizioso featuring di Mal !
Eccellente brano con tanto di gradevolissimo video qui: https://www.youtube.com/watch?v=CLcWZR89KUY

VHELADE - Afrosarda
Album di grande bellezza e rara eleganza. Vhelade assembla le origini africane unendole a quelle sarde in un mix di soul, nu jazz, elettronica, smooth, reggae, dub, momenti quasi ambient, ammantato da un gusto pop di estrema raffinatezza. Voce pulita e chiara, perfettamente a suo agio in queste atmosfere, arrangiamenti superbi, cura estrema per i particolari.

ASCOLTATO ANCHE: DAN AUERBACH (non male il disco solista del leader dei Black Keys: molto roots e pop. Godibile), CHASTITY BELT (alt rock al femminile. Discreto), NIKKA COSTA (si proprio lei, con un album soul blues, molto soft ma piacevole), ROYAL TRUX (distorsioni e lo fi. Che hanno anche stancato però), JAMES ELKINGTON (buon folk acustico di sapore brit).

LETTO

BEN WATT - Un paziente
I libri delle pop/rock star indulgono abitualmente su storie di tour, dischi, studi di registrazione, aneddoti, incontri, eccessi.
BEN WATT, famoso come membro con la moglie Tracey Thorn degli Everything But The Girl, ci parla invece degli inferi in cui è disceso nel 1992 a causa di una malattia rara e spesso letale, la Sindrome di Churg-Strauss. Mesi di ospedale, l'85% dell'intestino asportato, dolori insopportabili, terapie estreme.
Watt non ci risparmia niente. Descrizioni crude e spietate, disagio, frustrazione, dolori, disperazione, abbandono, particolari sgradevolissimi.
Scrittura immediata, scientifica, lucida, nessun fronzolo, nessun auto compiacimento nè auto pietismo.
Ne è uscito. Per noi lettori è invece difficile uscire indifferenti da una lettura del genere, a tratti agghiacciante e poco sopportabile.
Da leggere solo con un approccio consapevole e distaccato alla materia.
Mi accorsi di come il tempo e il mondo esterno avessero smesso di avere un interesse per me. Le condizioni atmosferiche erano qualcosa che riguardavano le altre persone, quelli che andavano nei loro uffici o momolocali, nelle loro casette con giardino o nei caravan.

DANIELA AMENTA - Freak Out Freak Antoni psicofisiologia di un genio
"Una biografia complicatissima la sua, perché non c’è percorso artistico che Freak non abbia sperimentato.
E dunque autore, scrittore, comico, animatore, rianimatore, conduttore, attore, musicista, operatore culturale, critico, poeta, punk"
.
Daniela Amenta (giornalista de L'Unità, Repubblica, Mucchio, Frigidaire, in Rai e tanto altro) ne ripercorre la vulcanica, estrema, esplosiva vita.
Non solo "il leader degli Skiantos" ma decine di altre cose, soprattutto un Artista a 360 gradi, provocatorio, di un'ironia tagliente, sublime, geniale.
Molte le testimonianze di amici e colleghi, molti i particolari inediti, anche intimi.
E' NECESSARIO, tremendamente importante, conoscere, non dimenticare, conservare la memoria dell'operato di certi artisti, così fuori dall'ordinario che vengono spesso depositati nel container dell'OBLIO. Ben vengano libri come questo, ben vengano.
“Con questi applausi voi mi confondete…. con un altro sicuramente”

ENRICO GABRIELLI - Le piscine terminali
Enrico Gabrielli è un musicista, un artista e ora uno scrittore.
Ma è soprattutto un VISIONARIO.
E come tale si accompagna prima ed ora ad altri visionari.
Come Pj Harvey, Capossela, i Winstons, i Calibro 35, Morgan , gli Afterhours e decine di altre esperienze sonore e non.
Sono visionari la sua musica e il suo approccio a qualsiasi del numero infinito di strumenti che suona, il modo in cui si inserisce nel contesto con un flauto, un sax, una delle tante tastiere, con i suoi arrangiamenti con i suoi interventi che ora prendono dal folk, ora dal prog, ora dalla classica, ora dal punk.
Non poteva essere di conseguenza più che visionario il suo primo passo nella scrittura.
"Le piscine terminali" raccoglie una serie di racconti strani, obliqui, sghembi, il più delle volte ambientati in una dimensione spazio temporale parallela o futura, tra astronavi e pianeti sconosciuti, specchi che ti parlano da un altro mondo, piccioni sapiens e ragni che cercano di uscire da uno strano crepaccio siberiano.
La scrittura è colta ma sempre divertente e ironica, pronta a stenderti con un coup de théâtre.

MASSIMO ZAMBONI- Nessuna voce dentro - Un'estate a Berlino Ovest
Massimo Zamboni è stato il chitarrista di CCCP e CSI, poi solista e collaboratore di una lunga serie di progetti, da Nada ad Angela Baraldi.
E' anche valente scrittore di colonne sonore e libri.
Il nuovo lavoro è la riscrittura e l'ampliamento di Il mio primo dopoguerra del 2005.
Vi si racconta di un'estate del 1981 in cui Massimo partì in autostop per Berlino, visse nelle case occupate, mantenendosi facendo il cameriere da un pizzaiolo italiano felliniano (le parti dedicate sono davvero esilaranti: mi sono immischiato in una compagnia di persone ai miei antipodi, quanto a sogni e pratiche quotidiane. Ma ammiro sinceramente quel loro non «pensarsi», ma semplicemente «essere». Storia geografia scienze, cultura generale: nessuna traccia. Ci sono giorni in cui la loro libertà mi appare infinita.).
Intorno Berlino che brucia e si consuma, quella del TUWAT (fai qualcosa).
E IL MURO.
DER MAUER (in tedesco è femminile).
Per chi è passato da quelle parti in quegli anni IL MURO, depauperato dei suoi connotati geo politici, è rimasto "dentro" e se ne conserva una sorta di nostalgia.
Un mondo da non rimpiangere ma che in qualche modo si è ricavato una nicchia nella nostra anima.
Sarà in una discoteca di Berlino che Massimo incontra Giovanni:

Il suo ingresso nella mia memoria lo ricordo ancora, millimetricamente.
Due mani destre si incrociano.
– Giovanni.
– Massimo.
Un riconoscimento che non ho saputo spiegare mai.
Un sistema a incastro.
Immediato; non mediato; non meditato.
Gli occhi che cercavo, per guardare oltre il Muro.
La voce per dirlo.
La mia voce.


Il libro è molto bello.
Molto forte, molto intenso.
E' un libro MOLTO.

EDDY CILIA - James Brown Nero e fiero
Un altro di quei personaggi estremi della Black Music, protagonista in modo del tutto disordinato e incoerente di lotte per i diritti, di rivoluzioni musicali (e non solo) e contemporaneamente perso in mezzo a droghe, eccessi di ogni tipo, galera, paura della mafia etc etc.
James Brown è stato tutto e ha fatto tutto e di tutto.
La sempre brillante penna di Eddy Cilia ci accompagna nel caotico mondo (soprattutto quello discografico) di James Brown, dagli inizi come "sosia" di Little Richard agli ultimi oscuri giorni.
"James Brown era nato per perdere. Ma rifiutò di accettare quel destino" (Clff White)
Come sempre i volumetti della collana Soul Books per Volo Libero sono perfetti per conoscere e approfondire in modo critico l'immenso operato di certi Artisti che hanno scritto le migliori pagine della Black Music.

CURZIO MALAPARTE - La pelle
Mi piace periodicamente rileggere i libri che più ho apprezzato. E così ho ripreso tra le mani LA PELLE di CURZIO MALAPARTE, uno dei capolavori della letteratura italiana.
Il controverso (per usare un eufemismo) autore riporta in modo crudo, spietato, al limite dell'efferatezza, i giorni della liberazione di Napoli durante la Seconda Guerra Mondiale con l'arrivo degli americani, in cui "per salvare la pelle" la popolazione finisce nel degrado più abbietto , chinando il capo ai nuovi vincitori , vendendosi, vendendo i figli, i bambini, le mogli.
Triste metafora dell'Italia che verrà (e che forse è sempre stata).
“non è più la lotta per la libertà, per la dignità umana, per l’onore… oggi si soffre e si fa soffrire, si compiono cose meravigliose e cose orrende, non già per salvare la propria anima, ma per salvare la propria pelle”.
Il libro fu a lungo bandito, condannato, messo all'indice dalla Chiesa, Malaparte pagò la spietatezza del suo racconto (romanzato ma che attingeva da una tristissima realtà), tacciato di "poetica della crudeltà" e di una vita fatta di continui volta faccia.

VISTO

"Bella e perduta" di Pietro Marcello
Tragica e drammatica metafora dell'Italia "bella e perduta" e che muore...un film aspro e crudo, triste e angosciante. Ma poetico e profondo e di cui è consigliata la visione.

Robinù di Michele Santoro
Agghiacciante è dir poco.
La storia di una serie di BABY KILLERS che hanno lasciato a terra un'ottantina di morti a Napoli.
Parlano i diretti interessati, guardando la telecamera, indifferenti a quanto fatto e ai 15 / 20 anni o ergastolo che devono scontare.
Il Kalashnikov eletto a modello di perfezione, famiglie devastate, sangue e morte.
Bravo Santoro, tornato a fare giornalismo puro. E duro.

IN CANTIERE

Al lavoro su parecchie cose nuove che vedranno la luce entro fine anno.
Nel frattempo recensioni quotidiane di album italiani su www.radiocoop.it, varie sul mensile CLASSIC ROCK, settimanali sul quotidiano LIBERTA'.

giovedì, giugno 29, 2017

Get Back. Dischi da(ri)scoprire



Ogni mese la rubrica GET BACK ripropone alcuni dischi persi nel tempo e meritevoli di una riscoperta.
Le altre riscoperte sono qui:
http://tonyface.blogspot.it/search/label/Get%20Back

DARONDO - Let my people go
Una carriera oscura nei 70's, tre singoli, un moderato successo com "I didn't", la prematura scomparsa nel 2013 e il consueto tardivo tributo con una compilation che raccoglie quanto disponibile. Funk soul di grande qualità, Al Green, James Brown, Marvin Gaye e tanti insegnamenti che ha sicuramente o probabilmente preso Prince per portarli nei suoi dischi futuri.

CLARENCE WHEELER and the ENFORCERS - Doin What We Wanna
Poderoso Hammond jazz in arrivo da Chicago dai primi 70's. Poco si sa di Clarence Wheeler se non che ha lasciato tre album di grande stile in cui il suo sax è protagonista su ottimi brani strumentali, tra cui spicca una fenomenale versione di "Hey Jude".

OSCAR ROCCHI & TULLIO DE PISCOPO - Metamorphosis
Un album del 1981 con il grande drumming di Tullio De Piscopo, le tastiere di Oscar Rocchi, il funambolico basso di Julius Farmer (quell oche suonava con Ares Tavolazzi degli Area le sigle di "Jeeg Robot d'acciaio" ma anche con Sergio Caputo e ALberto Radius).
Fusion, jazz, funk, qualità esecutiva altissima, la chitarra di uno dei migliori turnisti italiani come Sergio Farina e un grande groove.

OSCAR ROCCHI e il suo MODERN SOUND - Erbe selvatiche
Grande lezione di funk jazz e sonorità proto lounge, datata 1977. Il Modern Sound di Oscar Rocchi (con gente come il chitarrista Ernesto Verardi già con Mina, De Andrè, Bubola, Nannini etc, il batterista Andy Surdi della band di Branduardi) suona da paura, con grande gusto e ci regala un album strumentale di classe e raffinatezza.

mercoledì, giugno 28, 2017

Eddy Cilia - James Brown - Nero e fiero !



Un altro di quei personaggi estremi della Black Music, protagonista in modo del tutto disordinato e incoerente di lotte per i diritti, di rivoluzioni musicali (e non solo) e contemporaneamente perso in mezzo a droghe, eccessi di ogni tipo, galera, paura della mafia etc etc.

JAMES BROWN è stato tutto e ha fatto tutto e di tutto.
La sempre brillante penna di Eddy Cilia ci accompagna nel caotico mondo (soprattutto quello discografico) di James Brown, dagli inizi come "sosia" di Little Richard agli ultimi oscuri giorni.

"James Brown era nato per perdere. Ma rifiutò di accettare quel destino" (Clff White)

Come sempre i volumetti della collana Soul Books per Volo Libero sono perfetti per conoscere e approfondire in modo critico l'immenso operato di certi Artisti che hanno scritto le migliori pagine della Black Music.

martedì, giugno 27, 2017

Enrico Gabrielli - Le Piscine Terminali



Enrico Gabrielli è un musicista, un artista e ora uno scrittore.
Ma è soprattutto un VISIONARIO.

E come tale si accompagna prima ed ora ad altri visionari.
Come Pj Harvey, Capossela, i Winstons, i Calibro 35, Morgan , gli Afterhours e decine di altre esperienze sonore e non.
Sono visionari la sua musica e il suo approccio a qualsiasi del numero infinito di strumenti che suona, il modo in cui si inserisce nel contesto con un flauto, un sax, una delle tante tastiere, con i suoi arrangiamenti con i suoi interventi che ora prendono dal folk, ora dal prog, ora dalla classica, ora dal punk.

Non poteva essere di conseguenza più che visionario il suo primo passo nella scrittura.
"Le piscine terminali" raccoglie una serie di racconti strani, obliqui, sghembi, il più delle volte ambientati in una dimensione spazio temporale parallela o futura, tra astronavi e pianeti sconosciuti, specchi che ti parlano da un altro mondo, piccioni sapiens e ragni che cercano di uscire da uno strano crepaccio siberiano.
La scrittura è colta ma sempre divertente e ironica, pronta a stenderti con un coup de théâtre.

Il booktrailer:
https://www.youtube.com/watch?time_continue=3&v=sARyT-XJh3k

lunedì, giugno 26, 2017

Massimo Zamboni - Nessuna voce dentro - Un'estate a Berlino Ovest



Massimo Zamboni è stato il chitarrista di CCCP e CSI, poi solista e collaboratore di una lunga serie di progetti, da Nada ad Angela Baraldi.
E' anche valente scrittore di colonne sonore e libri.
Il nuovo lavoro è la riscrittura e l'ampliamento di Il mio primo dopoguerra del 2005.

Vi si racconta di un'estate del 1981 in cui Massimo partì in autostop per Berlino, visse nelle case occupate, mantenendosi facendo il cameriere da un pizzaiolo italiano felliniano (le parti dedicate sono davvero esilaranti: mi sono immischiato in una compagnia di persone ai miei antipodi, quanto a sogni e pratiche quotidiane. Ma ammiro sinceramente quel loro non «pensarsi», ma semplicemente «essere». Storia geografia scienze, cultura generale: nessuna traccia. Ci sono giorni in cui la loro libertà mi appare infinita.).
Intorno Berlino che brucia e si consuma, quella del TUWAT (fai qualcosa).
E IL MURO.
DER MAUER (in tedesco è femminile).

Per chi è passato da quelle parti in quegli anni IL MURO, depauperato dei suoi connotati geo politici, è rimasto "dentro" e se ne conserva una sorta di nostalgia.
Un mondo da non rimpiangere ma che in qualche modo si è ricavato una nicchia nella nostra anima.

Sarà in una discoteca di Berlino che Massimo incontra Giovanni:

Il suo ingresso nella mia memoria lo ricordo ancora, millimetricamente.
Due mani destre si incrociano.
– Giovanni.
– Massimo.
Un riconoscimento che non ho saputo spiegare mai.
Un sistema a incastro.
Immediato; non mediato; non meditato.
Gli occhi che cercavo, per guardare oltre il Muro.
La voce per dirlo.
La mia voce.


Il libro è molto bello.
Molto forte, molto intenso
.
E' un libro MOLTO.

Abbiamo cicatrici fonde, anche feroci, croste cumulate sulla strada. Molti di noi già non ci sono piú, o non ci saranno a breve, caduti ammazzati da qualcuno o qualcosa, feriti, acciaccati, storditi, storpiati, finiti.
Molti sono in viaggio su strade impossibili che i migliori poeti poi con calma canteranno. Un eccesso di generosità verso il mondo, mai se ne conoscerà di eguale, e altrettanto autolesionista.


Il booktrailer
https://www.youtube.com/watch?v=xiFwv-Kn0tg

domenica, giugno 25, 2017

Mietshäuser Syndikat



La fine del mondo è la rubrica domenicale che va ad esplorare i luoghi abbandonati dalla storia, particolari o estremi.
I precedenti post:

http://tonyface.blogspot.it/search/label/La%20fine%20del%20mondo

Il Mietshäuser Syndikat ( https://www.syndikat.org/en/ )è una cooperativa che organizza l’acquisto collettivo delle proprietà occupate in Germania.
In trent'anni di attività il MS possiede ora 124 immobili.
Syndikat e gli occupanti creano una società a responsabilità limitata che comprano dal proprietario l’immobile occupato.
La regola (rivoluzionaria e innovativa) è che la proprietà non sarà più vendibile, uscendo così dal mercato immobiliare, da una logica di profitto e dalla speculazione commerciale.

Circa il 40 per cento del capitale necessario all'acquisto è raccolto dalle persone interessate al progetto, il resto viene chiesto a una banca tedesca.
Dei 124 progetti proosti finora, solo uno ha fallito.

In Italia il primo tentativo (appoggiandosi al MS) lo sta facendo il collettivo Macao (http://www.macaomilano.org/ )che sta provando ad acquistare da Sogemi l'ex Borsa del macello di viale Molise a Milano.

sabato, giugno 24, 2017

Libertà, Cremona e Festival Beat



Domani sul quotidiano di Piacenza LIBERTA' nell'inserto "Portfolio" diretto da Maurizio Pilotti nella rubrica "La Musica Ribelle" scrivo di DEMETRIO STRATOS e della via a lui dedicata a Milano recentemente (http://tonyface.blogspot.it/2017/06/milano-via-demetrio-stratos.html) e poi dei libri sui Suicide (http://tonyface.blogspot.it/2017/02/suicide-dream-baby-dream-di-kris-needs.html), quello di Ben Watt (http://tonyface.blogspot.it/2017/06/ben-watt-un-paziente.html) e quello di Daniela Amenta su Freak Antoni (http://tonyface.blogspot.it/2017/06/daniela-amenta-freak-out-freak-antoni.html)

Nella foo il numero della scorsa settimana.



https://www.facebook.com/events/301160190345392/?acontext=%7B%22ref%22%3A%2222%22%2C%22action_history%22%3A%22null%22%7D

Associazione Porte Aperte Festival
Centro Fumetto "Andrea Pazienza"
Comune di Cremona

Aspettando il Porte Aperte Festival 2017
FILLMORE 1994-2006

Un’officina di talenti inaugurazione della mostra fotografica
di A. Mori e Pierpaolo Ferreri
dedicata allo storico locale di Cortemaggiore

intervengono Luca Bazooka Catullo, Antonio TonyFace Bacciocchi, Romolo Stanco ed Enrico Pighi
conduce Daniele Duchi

LUNEDÌ 26 GIUGNO 2017 • ore 21:00
Centro Culturale Santa Maria della Pietà
Piazza Giovanni XXIII • Cremona
• ingresso libero



Venerdì 30 giugno presentazione del libro NO STRANGE e Sogni Correlati alle ore 18 al Festival Beat.

Incontro con AREA PIRATA casa produttrice dei dischi dei No Strange e del nuovo libro scritto da loro stessi,insieme al giornalista Fabrizio Della Porta,con la collaborazione di musicisti e artisti italiani ed esteri,dagli anni 60 fino ad oggi. All'incontro darà vita Luca Frazzi, coadiuvato da Tony Face Bacciocchi e Roberto Calabrò.

https://www.facebook.com/events/119309138644837/

venerdì, giugno 23, 2017

Freakbeat di Luca Pastore



Un road movie visionario consumato sulle strade dell'Emilia tra bocciofile ed ex negozi di dischi o bar storici diventati altro.

Il tutto alla spasmodica ricerca del “Sacro Graal” del Beat: un presunto nastro perduto di una mitica session fra l’Equipe 84 e Jimi Hendrix in una notte nebbiosa a Correggio ("era una serata strana, si tagliava la nebbia con il coltello ma non era nebbia, quindi non mi ricordo un accidente..." confessa alla fine uno scorbutico Maurizio Vandelli).

Freak Antoni trascina sua figlia Margherita su un vecchio furgone Volkswagen alla ricerca di quel nastro e in questo viaggio stralunato parla e racconta, come sempre lucidamente e ironicamente.

Alla fine lo troverà e ascolterà (e finiamo anche noi per crederci).

"Mia figlia è sicuramente diversa da suo padre, ogni generazione deve trovare il suo modo di essere diverso dalla precedente. Mia figlia è una delle poche persone ad aver sentito quella musica leggendaria anche se lei ci ha sentito solo un gran casino, suona di chitarra distorta, bonghi ma soprattutto gente che rideva e urlava.
Non so se ha mai capito di aver sentito la risata di Jimi Hendrix"

"Quando con l'Equipe siamo andati a Milano abbiamo trovato questa bellissima villa liberty in via Bodoni ed era diventata l'ostello per tutti gli artisti un po' fuori di testa che arrivavano in Italia.
E' passato anche Jimi Hendrix ma mi sono rotto le scatole di parlarne. Una volta ho detto agli Hendrixiani italiani che Jimi Hendrix è stato a casa mia quattro o cinque volte. Mi hanno scritto un'email dicendo: è impossibile. E allora andate affanculo e non ho mai più risposto. Jimi per me era un ragazzino di sei anni . Si faceva delle canne lunghe così ma era come aver per casa un bambino che si guardava intorno ed era più felice lui di stare a casa mia che io che ero in brodo di giuggiole ad vere lui lì."
(Maurizio Vandelli)

giovedì, giugno 22, 2017

John Cale - Sabotage / Live



Rock goes punk è una rubrica che esplora in una serie di post gli album di gruppi provenienti dal rock (più o meno) classico e che furono influenzati da punk e new wave. Dopo i primi due album solisti di Iggy Pop, "The idiot" e "Lust for life" del 1977 e la trilogia di Lou Reed il 1978 e il 1979 "Street hassle", "Take no prisoner" e "The bells", Marianne Faithfull e "Broken english" Nico e "Drama of exile", oggi si parla di JOHN CALE e "Sabotage".

I precedenti post qui:

http://tonyface.blogspot.it/2017/05/iggy-pop-idiot-lust-for-life.html

L'ex Velvet Underground, in un periodo piuttosto estremo della sua vita (dipendenza da cocaina e altri eccessi), abbraccia l'etica punk e nel 1979 registra al CBGB's di New York un tiratisismo live, "Sabotage / Live" accompagnato da una serie di musicisti della scena: da Deerfrance ai cori (una delle prime movers del giro punk wave new yorkese, spesso al lavoro allo stesso CBGB's) al bassista George Scott dei Contortions di James White, 8-Eyed Spy, Raybeats, Lydia Lunch e giro No Wave.

I nove brani (tutti originali con l'eccezione di una versione stravolta del classico "Walking the dog" di Rufus Thomas) sono un misto di rock duro, martellante e sonorità tipiche della new wave/punk new yorkese con concessioni al gusto Velvet Underground (la viziosa e soave "Only time will tell") e al rumorismo blues stralunato di "Sabotage" che anticipa di un po' Birthday Party e Nick Cave.

Un album ancora oggi corrosivo e seminale.

mercoledì, giugno 21, 2017

Targhe Tenco 2017



TARGHE TENCO 2017

DISCO IN ASSOLUTO Claudio Lolli - Il grande freddo
OPERA PRIMA Lastanzadigreta - Creature selvagge
CANZONE SINGOLA Brunori Sas - La verità
ALBUM IN DIALETTO Canio Loguercio e Alessandro D'Alessandro - Canti, ballate e ipocondrie d’ammore
INTERPRETE DI CANZONI Ginevra Di Marco - La Rubia canta la Negra

Ha destato sensazione la vittoria del 67enne CLAUDIO LOLLI (una delle cause che indussero il sottoscritto, alla fine degli anni 70 ad abbracciare punk e new wave).

Un album peraltro molto bello (personalmente, da giurato del Tenco, ho preferito quello di Edda).

Chi avrebbe meritato il premio ?
Qualche giovane (Calcutta, Stato Sociale, Salmo, Sfera Ebbasta, Ghali) ?..
Più meritevole solo perchè giovane e nei gusti dei giovani o oggettivamente migliore ?
Diceva Manuel Agnelli "Vengano i giovani a spazzarci via".
In realtà già lo hanno fatto (vedi le classifiche di vendita).
Ma il Tenco deve essere al passo con i tempi, per forza ?

martedì, giugno 20, 2017

Daniela Amenta - Freak Out Freak Antoni psicofisiologia di un genio



"Una biografia complicatissima la sua, perché non c’è percorso artistico che Freak non abbia sperimentato.
E dunque autore, scrittore, comico, animatore, rianimatore, conduttore, attore, musicista, operatore culturale, critico, poeta, punk".


Daniela Amenta (giornalista de L'Unità, Repubblica, Mucchio, Frigidaire, in Rai e tanto altro) ne ripercorre la vulcanica, estrema, esplosiva vita.
Non solo "il leader degli Skiantos" ma decine di altre cose, soprattutto un Artista a 360 gradi, provocatorio, di un'ironia tagliente, sublime, geniale.
Molte le testimonianze di amici e colleghi, molti i particolari inediti, anche intimi.

E' NECESSARIO, tremendamente importante, conoscere, non dimenticare, conservare la memoria dell'operato di certi artisti, così fuori dall'ordinario che vengono spesso depositati nel container dell'OBLIO.
Ben vengano libri come questo, ben vengano.

Il nostro è spesso un mondo feroce e che dimentica in fretta i suoi “eroi“, vale per Freak ma anche per molti altri che ho conosciuto prima dell'addio definitivo.
Quello che ha salvato Freak dalla solitudine, dalla paura e dal dolore penso sia stata la la “solita” risata.

Marino Severini - Gang

“Con questi applausi voi mi confondete…. con un altro sicuramente”

lunedì, giugno 19, 2017

George Plemper



Il fotografo GEORGE PLEMPER ha colto alcuni degli aspetti più profondi dei figli della working class della South London degli anni '70. Fece ritratti, soprattutto di studenti della scuola in cui insegnava. Le sue foto, rigorosamente in bianco e nero, hanno cristallizzato quegli anni, quegli sguardi, quel momento di cambiamento.
Il suo lavoro è rimasto a lungo nell'oscurità fino a quando non è riemerso grazie a molte condivisioni su internet.

Per lui la fotografia rappresenta "Un mondo in un granello di sabbia, un paradiso in un fiore selvatico. Stringere l'infinito nel palmo della tua mano, trovare l'eternità in un'ora" (William Blake, Auguries of Innocence).

Fu il fotografo che immortalò Robert Lee sul suo scooter facendolo diventare iconica immagine dell'album "Mods Mayday 79" e due anni dopo si ripetè con due mods di Woolrich, Gary e Justine, in alcuni scatti fenomenali.

"Sono stato molto un sostenitore dei Laburisti e molto anti-capitalista.
Non ho mai avuto alcuna intenzione di fare soldi con le mie fotografie, e ho voluto usare la fotografia per contribuire alla fiducia in se stessi della gente con cui ho vissuto e lavorato.
Sono stato molto ispirato dal movimento culturale dei 60's "Black is Beautiful" ho voluto mostrare alle persone che lavorano come esseri forti e in un modo che non le rappresenti come vittime ".

domenica, giugno 18, 2017

Milano via Demetrio Stratos



La fine del mondo è la rubrica domenicale che va ad esplorare i luoghi abbandonati dalla storia, particolari o estremi.
I precedenti post:

http://tonyface.blogspot.it/search/label/La%20fine%20del%20mondo

A MILANO all'ombra della Torre Isozaki all'interno del quartiere CityLife è stata intitolata una via a DEMETRIO STRATOS.

La targa dedicata al cantante degli Area è stata svelata di fronte a un centinaio di persone che hanno dedicato un lungo applauso all'immenso artista e cantante scomparso prematuramente nel 1979. Alla cerimonia hanno partecipato la vedova Daniela Ronconi, l'assessore alla cultura del comune di Milano Filippo Del Corno, oltre a molti amici, compagni e testimoni dell'epoca, come Paolo Tofani, Franco Mussida, Mauro Pagani e Ricky Gianco.

Di Stratos consiglio di visitare la tomba, a Scipione Castello, nel comune di Salsomaggiore (provincia di Parma). Non si tratta di "necrofilia" ma di un'esperienza molto commovente e quasi mistica.

sabato, giugno 17, 2017

Paul Weller - Behind A Kind Revolution



Molto interessante il doc di una mezzoretta sulla composizione e registrazione di "A kind revolution" di PAUL WELLER (foto tratte dal video).

https://www.youtube.com/watch?v=MJUHNF3cQyQ
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