sabato, febbraio 11, 2017

Il tempo è un bastardo di Jennifer Egan



Uscito nel 2010, pubblicato l'anno dopo in Italia da Minimum Fax, permise alla Egan di vincere il Premio Pulitzer nel 2011.

Un romanzo complesso, caratterizzato da intrecci e rimandi continui, una sorta di saga post moderna dalle caratteristiche letterarie "antiche", dove le sliding doors che si aprono e si chiudono sono spesso amare, crudeli, spietate.

Si spazia dalla scena punk di San Francisco dei primi 80's ai vicoli di Napoli, da un'industria discografica soffocata dai suoi eccessi a storie estreme, tra droga, una New York che divora vite e persone, alcool, sesso, tecnologia, artisti disperati, esistenze bruciate.

Il libro è impegnativo ma scritto divinamente.
Un lavoro importante, unico.
Tra quelli comunque da leggere, a prescindere.

3 commenti:

  1. Davvero lo trovi impegnativo? Io la trovo una lettura leggera, veloce, super-pop, una cosa alla Jonathan Coe. Impegnativo, e' Finnegans
    Wake. :-)

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  2. E' lunghino e gli intrecci un po' contorti . Molto bello ma a tratti appunto impegnativo.

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  3. Lo lessi all'uscita in Italia e mi piacque.
    Leggendo il tuo post me l'hai ricordato.
    Si, concordo con te infine.

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