martedì, novembre 22, 2016

La storia dell'applauso



Uno dei gesti più naturali e riconoscibili nel suo significato ma dalle mille varianti, l'APPLAUSO è il primo segno del livello di apprezzamento per ogni artista/musicista.
Il più delle volte andiamo a ruota di chi ha il "coraggio" di iniziare e ci accodiamo.

Un gesto dalle origini antichissime (antropologicamente considerato come metafora di un abbraccio manifestato a distanza), già in uso nel teatro greco dove si esprimeva approvazione con rumori, battendo i palmi e pestando i piedi.
I Romani lo importarono riservandolo ai gladiatori che combattevano nell’Arena.
Nell’antica Mesopotamia veniva utilizzato, sempre in modo poco ortodosso, per coprire le grida delle vittime sacrificali durante i riti religiosi.

L’imperatore Augusto arrivò a regolare gli applausi, imponendo un disciplinatore che dava il segnale di inizio.
Sempre nell'antica Roma l' applauso assunse un particolare valore a livello politico.
Il livello sonoro o l'entusiasmo del gesto diventarono, come al giorno d'oggi, un termometro per valutare la popolarità dei vari politici tanto da diventare un'imposizione (e si sa che ai tempi non scherzavano con chi non si allineava...) per quando sfilava un imperatore o un condottiero.
Usanza che ritroviamo intatta ai giorni nostri.

L'"applauso alla russa" , in cui l'oratore si unisce all'applauso del pubblico, nato e diffusa nel Comitato centrale del P.C.U.S. in Unione Sovietica, stava a significare che il merito di un buon intervento è collettivo.

Tra le fonti il blog "27esimaora" del Corriere

1 commento:

  1. Curiosa l'origine dell'applauso alla russa..
    mentre a me piace molto l'applauso dei non udenti.
    C

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