domenica, aprile 10, 2016

Repubblica di Bosgattia



La fine del mondo è la rubrica domenicale che va ad esplorare i luoghi abbandonati dalla storia, particolari o estremi.
I precedenti post:

http://tonyface.blogspot.it/search/label/La%20fine%20del%20mondo

La Repubblica di Bosgattia, chiamata anche Tamisiana Repubblica di Bosgattia, "visse" dal 1946 al 1955, come una minuscola nazione lontana dalle imposizioni della società civile, creata nell'isolotto di Panarella di Papozze, nell'ansa del fiume Po, vicino al Delta, poco prima di Corbola in provincia di Rovigo.

Un gruppo di uomini (non è esatta la diceria secondo cui le donne fossero bandite...), guidato dal linguista milanese Luigi Salvini, personaggio molto particolare (lavorò per anni nell'Europa dell'Est, ottenendo vari riconoscimenti dal Ministero dell'Istruzione, sempre in nome di un ideale di amicizia tra i popoli, in anni di totalitarismi diffusi ovunque) occupò una piccola porzione emersa di terra e vi fondò la fantomatica repubblica per circa dieci anni, da luglio a settembre.

Il luogo era precisamente sul 45° parallelo nord, equidistante tra il Polo nord e l'Equatore: 5000 chilometri esatti tra entrambi i luoghi.

Bosgattia fu una forma di comune proto hippie dove vigeva una totale libertà, lontana dalla civiltà, dove si viveva a contatto con la natura, rinunciando ad ogni tipo di comodità (si dormiva in tenda), si praticava il baratto e la valuta corrente era il Cievaloro, banconote disegnate e stampate dallo stesso Salvini,l'unica attività era la pesca.
L'accesso non era libero ma era necessario un lasciapassare realizzato dal Salvini e convalidato dal Serenissimo Consiglio degli Anziani della Confraternita del Tamiso e Bosgatto (presieduto dal Gran Tamiso), che, in cambio del consenso, pretendeva dal richiedente la cattura di un pesce gatto opportunamente sganciato dall'amo.
La malattia e la morte di Salvini nel 1957 portò alla dissoluzione della rivoluzionaria "Repubblica Bosgattiana".

Salvini fu l'inconsapevole precursore della MAIL ART, realizzando cartoline e francobolli con soggetti relativi alla vita bosgattiana (pesci, campeggio, cieli stellati etc).

Nel dialetto polesano il termine bosgato si riferiva al maiale e infatti il simbolodi Bosgattia, disegnato e colorato a mano unitamente a tutti gli altri simboli della comunità, era rappresentato da un suino bianco, in campo rosso stellato.

2 commenti:

  1. Allora esiste un Salvini che non ha fatto danni.....Oh boss se ti piacciono ste storie ti suggerisco di andare a scoprire la storia della Repubblica di Cospaia...la più piccola del mondo.

    Charlie

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