giovedì, aprile 28, 2016

Get Back. Dischi da (ri)scoprire



Ogni mese la rubrica GET BACK ripropone alcuni dischi persi nel tempo e meritevoli di una riscoperta.
Le altre riscoperte sono qui:

http://tonyface.blogspot.it/search/label/Get%20Back

GIL EVANS - The Gil Evans Orchestra Plays the Music of Jimi Hendrix
Nel 1974 una super band guidata dall’immenso Gil Evans (con Jon Abercombie, David Sanborn, Billy Harper tra gli altri) ripesca il repertorio di Hendrix e lo rifà in chiave jazz, con arrangiamenti mirati e un groove raffinatissimo. Spiccano i 10 minuti funk psych jazz di “Up fron the skies” e una stralunata “Voodoo child”.
Ascolto necessario.

ERMA FRANKLIN - Soul Sister
Grande album del 1969 per la stupenda voce della sorella della ben più famosa Aretha (di cui fu a lungo la corista). Nonostante uno ottimo talento non trovò mai la via del successo e a metà dei 70’s lasciò la musica.
Qui troviamo superbe versioni di “Light my fire” dei Doors (con un arrangiamento particolarissimo) di “Higher and higher” e “Sweetest feeling” di Jackie Wilson (pur se molto simili agli originali), oltre ad una bellissima incursione nel classico di Sam&Dave “Hold I’m coming”.

GLORIA ANN TAYLOR - Love is a hurtin’ thing
Misteriosa meteora che attraversò la scena soul dal 1971 al 1977 con 5 singoli e rare apparizioni, scomparsa una decina di anni fa, a cui si paga un degno tributo con una compilation che raccoglie tutto il materiale disponibile.
Deep soul, tinto di chitarre psichedeliche, ma anche con un forte tratto gospel, l’influenza (anche nel timbro vocale) evidente di Aretha Franklin e un groove quasi “doloroso” tanto è intenso e sentito. Lascia quasi turbati.
Molto particolare.

ANITA WARD - Songs of love
Il nome di Anita Ward, cantante gospel, alureata in piscologia è legato quasi esclusivamente al famoso successo di “Ring my bell” contenuto nell’album d’esordio del 1979 con cui conquistò le classifiche di mezzo mondo.
In realtà Anita rifiutò inizialmente il brano ma fu convinta dal produttore e compositore Frederick Knight (un passato poco brillante come cantante nella Stax Records e che successivamente piazzò anche “Be fo real” pe Marlena Shaw ripreso da leonard Cohen e gli Afghan Wigs) per “riempire l’album” con un brano alla moda.
L’album oltre alla dirompente “Ring my bell”, indimenticabile funk disco è in prevalenza composto da ballate di soft soul, molto gradevoli all’ascolto.
Alle tastiere Carson Whitsett già con Bobby Blue Bland, Johnnie Taylor, Paul Simon e autore di canzoni per Etta James, Eddie Floyd, BB King etc.
Alla batteria Steve Stroud già con gli Hollies.

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