giovedì, marzo 05, 2015

La Muzak



Erik Satie, stravagante compositore francese vissuto a cavallo tra 1.800 e 1.900 teorizzò che era necessario scrivere UNA MUSICA che potesse NON ESSERE ASCOLTATA.
Dobbiamo far nascere una musica che sia come arredamento, smorzando i rumnori dell’ambiente, delle forchette, dei coltelli, senza dominarli.

Negli anni 30 nacque la Muzak Holding Corporation al fine di produrre musica cosiddetta “da ascensore”, di facile ascolto, da sottofondo, poco impegnativa.
Ma Muzak ingaggiò musicisti per eseguire brani strumentali senza note acute o gravi in modo che non le si dovesse ascoltare ma solo sentire, musica che infondesse tranquillità negli uffici e nei luoghi di lavoro.
Nel 2006, il catalogo della Muzak Holding Corporation disponeva di 3 milioni di brani originali e offre attualmente circa 100 canali musicali via satellite o via internet.
Il termine Muzak è diventato sinonimo di musica di bassa qualità.

Negli anni ’70 Brian Eno contrappose alla Muzak la sua ambient music ovvero un corrispettivo “d’autore” e di qualità.
Ted Nugent nel 1989 offrì alla ditta 1 milione di dollari per l’acquisto , al solo scopo di chiuderla, ma senza successo.
Muzak è anche il nome di una rivista musicale italiana uscita per un certo periodo negli anni 70 (http://tonyface.blogspot.it/2012/09/cultura-70s-muzak-e-gong.html) ed è entrata anche in un testo di John Lennon , “How do you sleep?” da “Imagine” in cui si rivolge (pare...) polemicamente all’ex amico Paul : “the sound you made is muzak to my ears..”

3 commenti:

  1. "The sound you make is muzak to my ears.."
    Winston O'Boogie vs Ram Man

    C

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  2. OT: interview del Boss sul Fatto Quotidiano. Casula Power

    Charlie

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