martedì, novembre 05, 2013

La musica sotto il fascismo



Una veloce disamina su come (e chi) si faceva musica durante il ventennio fascista, attraverso alcuni dati e aneddoti.

Finita la prima Guerra Mondiale incomincia anche in Italia la diffusione di dischi e della radio, che introducono per la prima volta anche musica straniera, in particolar modo il jazz (che filtra anche attraverso il cinema sempre più presente sul territorio).
Il fascismo nazionalista anche in ambito culturale e musicale, incomincia ad ostacolare il più possibile la diffusione delle mode e dei cantanti stranieri, partendo dalla radio, dove le canzoni straniere venivano trasmesse solo se tradotte in italiano e interpretate da un cantante italiano.

Basti pensare che nel 1924 una circolare del Partito nazionale fascista ordinava di presentare tutte le canzoni straniere con parole tradotte.
Il cognac diventava “arzente”, il pullover “farsetto”, il nome di Louis Armstrong venne tradotto in quello di Luigi Braccioforte, quello di Benny Goodman in quello di Beniamino Buonomo…».
Il fascismo incoraggiava la diffusione di canzoni in chiave tradizionale, allegre e spensierate, e che davano l’immagine di un’Italia in cui tutto andava bene e la gente non aveva problemi.

Alla fine degli anni Trenta, alla vigilia della seconda guerra mondiale, incominciarono però a diffondersi anche in Italia le Orchestre Ritmiche (Gorni Kramer, Pippo Barzizza con la Blu Star e l’Orchestra Cetra che si contrapponeva a quella più integrata e tradizionale di Cinico Angelini, Rabagliati, il Trio Lescano, Semprini) che proponevano versioni italiane di grandi successi stranieri (il “gez italiano”).
Un’epopea pionieristica che viaggia pericolosamente sul filo tra legalità e controlli ferrei.
Basti pensare a Natalino Otto costretto a cambiare i titoli di "Saint Louis Blues" tradotto letteralmente in "Le tristezze di San Luigi" o "Mister Paganini" che diventò "Maestro Paganini".
L'EIAR, non passava i suoi pezzi, definiti "barbara antimusica negra".

L’E.I.A.R. (Ente Italiano Audizioni Radiofoniche) che dipendeva direttamente dal Ministero per la Cultura Popolare, trasmetteva invece prevalentemente canzoni a sfondo patriottico e che inneggiavano all’eroismo, i compositori italiani, sotto strettissimo controllo dal regime, si adeguavano a comporre canzoni ad hoc.
In Italia, alla vigilia della guerra, i possessori di apparecchi radiofonici erano circa 1.200.000, mentre in Germania addirittura 12.000.000.
La distribuzione delle trasmissioni era più o meno divisa in:
50% musica: concerti, musica operistica e da camera, musica da ballo o religiosa
20% interesse politico: notiziari, trasmissioni a fini di propaganda
10% programmi per bambini e pubblicità
10% bollettini metereologici  

Arriva la guerra e si stringono ancora di più i cordoni.
Diventa basilare distrarre la gente dalle avversità e sostenere i soldati al fronte 
Nascono le canzoni dell’allegria: - Pepè e Papoos (Restelli, 1942), che significa scarpini e scarponi, in dialetto lombardo. - Tuli-tulipan, cantata dal Trio Lescano - Op! Op! Trotta cavallino, (G. Kramer, E. Frati, 1941) - Il Visconte di Castelfombrone, (1941) del Quartetto Cetra.


49 commenti:

  1. la musica DOTTO il fascismo??????????????

    C

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  2. ah..forse era gioco di parole con "otto" nel senso del natalino?

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  3. Tra l'altro su fb hai datato un post "già fatto" nel 2102...

    W

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    1. White Lei non è attento un cazzo !
      Il post del 2012 era sugli Swing kids di cui mi si chiedeva conto.
      Domani pubblico il suo racconto e abbasso i voti !!!

      http://tonyface.blogspot.it/2012/01/teenage-kicks-swing-kids.html

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  4. nooo era la Musica (una volta) COTTO il fascismo

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  5. Facciantonio Bacciocchi, il suo è solo un barbaro balògo filonegro!

    W

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  6. Grande Nataliano Otto: "Solo me ne vo per la città...

    W

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  7. Oh e comunque l'hai datato 2102...

    W

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  8. Certo ! Era per distrarre la popolazione. Metto le date sbagliate, scrivo dotto invece di sotto, la ggente si distrae e non vede le scie chimiche

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  9. Certo che trasformare Louis Armstrong in Luigi Bracciaforte denota un patriottico sprezzo del pericolo e del senso del ridicolo.
    Fanfalucchi mentecatti col fez in testa!!! Dove sta Catenacci????

    Charlie

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  10. Wite se ne vadi.. se ne vadi solo per la città...
    Bravo Carlo (bandito il "Charlie")..e' un po che evoco il gerarca Catenacci per questa banda di filonegri del blog!
    e da daomani Caforzo per tutti o son dolori

    Cristiano

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  11. Il testone avrebbe approvato "Michelin?"

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    1. Michelino prego...C poi non va bene, troppo straniero.
      Da oggi sia Ci.
      Non parliamo di Sir Indigo Mood.
      Signor Indigo Fango va fin troppo bene.
      OK per Charlie=Carlo.
      Real WC = Vera Ritirata.
      Wite = Bianco.
      Joyello= Addobbo di Valore

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  12. ci sarebbe molto da correggere,Capo (non piu Boss..figuriamoci Tony con quella Y)..
    Indigo gia come si traduce? e MOOG??????????

    Ci

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  13. Mi sia permesso: Capo mi sembra un po' riduttivo. Pensavo a qualcuno che guida i suoi adepti...tipo Leader...noooo, per carità, altra parola inglese....qualcuno che conduce verso la conoscenza...ECCCO ! CI SONO !!!
    DUCE !!! DUCE TONI FACCIA. Abbreviato in DUCE.

    E' vero ho perfino sbagliato il nome del SIR...tutte 'ste cose inglesi sono incomprensibili.
    Direi Signor Indigo Tastiera Elettronica.
    Ah anche Irriverent Escapade = Scappata Irriverente va benissimo.

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  14. Funziona direi..

    Ma "Indigo" non lo si puo' lasciare impunito..
    Tasiera Elettronica INDACO..
    Che nome del c...sarebbe
    Non che quello originale sia meglio ahaha! 8scherzo..9

    Ci

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    1. Mi auto-ribattezzo 'Avanguardia' (così come da più parti definito il microsolco del noto tastierista transalpino che verrà pubblicato solo nel 1970, a delirio assolutista ormai terminato).

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  15. Da bandire OK, espressione da effeminati plutocratici!
    Propongo la più virile MOP: abbreviazione di 'Mooolto Positivo'

    Bianco

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  16. Ma MOP è anche termine inglese usato ai tempi della moda decadente e melliflua dei quattro scarafaggi provenienti dalla Perfida Albione. La loro scarmigliata capigliatura efeba era denominata Mop Top

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  17. assolutamente vero il discorso su lingua /musica 'perfido-albionica' ai tempi del Catenacci,...un libro interessante sull'epoca che ho è G. Venè Mille Lire al Mese (bello e di facile lettura,.così anche l'Anonimo può capirlo haha),.. cmq grandissimi Otto, Rabagliati e il Maestro Gorni Kramer from Rivarolo Mantovano,..io sono un gran fan di quella musica anni 30-40,...grandissimo il Trio lescano,...'arriva Tazio lalala,.fantastica

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  18. un'Eviva per Michele..neanche un termine straniero
    Ci

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    1. "fan"
      (non poteva farcela, dai!)

      La Vera Ritirata

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  19. Natalino Otto grande compaesano del Cortez, che ne va fiero!

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  20. Ma il primo in alto a destra è Nicolò Carosio?

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  21. ...ba-ba-bacia-mi picci-na
    sul-la bo-bo bocca piccolina...

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  22. Grandissimo pirla il duce, proibiva l'ascolto del jazz a tutta la nazione e aveva la casa piena di dischi jazz che faceva arrivare apposta della Merica. Lo sentii raccontare da suo figlio Romano Mussolini ad un concerto (gratuito) che tenne ad Andora (SV) tanti anni fa. Fu grazie a quei dischi che cominciò a coltivare la passione per la musica jazz della quale fece poi un mestiere. Ricordo che andai nell'illusione di poter sentirgli eseguire quello che per me fu un autentico capolavoro beat/blues 'Blues for Alexandra' ma restai deluso, suonò principalmente un repertorio dixie non il massimo per me ma più consono decisamente alla sua età.

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  23. Ma come la mettevano con Gorni Kramer nome tutt'altro che italiaco????

    Allora niente MOP ohibò! ... ripiego su un più marziale Ocàppa!

    Bianco

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    1. Italianizzando OK dovrebbe passare (secondo me) a NM (nessun morto), o ZM (pronuncia zèm: zero morti), Mantenendone intatto il significato iniziale.

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  24. in effetti Rabagliati etc. facevano 'swing' e dovevano peò 'arrabattarsi' per aggirare le censure e le menate 'classico-centriche' del regime del crapapelada, nonostante cìò produssero great music, respect

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  25. Beh, a me il Quartetto Cetra piace, grande vocalità, direi i Manhattan Transfert nostrani, e con che anticipo!

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  26. Come fanno delle trasmissioni radio ad essere radiovisive mi piacerebbe saperlo, qui non è neanche una questione del MinCULpop, è proprio da poveri pirla taliani sub-colonia dell'Albania, maestri nel farsi ridere dietro anche quando mettono in piedi un regime che è solo ed esclusivamente una facciata, sostanza mai niente.
    Ridicoli, fanculo i tagliani e la loro cul-tura del cazzo, sempre in giro a credere di insegnare al mondo intero come vivere, ma andate a cagare.

    Rule Britannia, fuck the italians!

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  27. ( Gorni), copio

    Nel 1930 si diplomò in contrabbasso al Conservatorio di Parma. Nei primi tempi lavorò come musicista in diverse orchestre da ballo, poi nel 1933, appena ventenne, costituì un suo gruppo con cui suonare il jazz. Il nuovo genere musicale americano era vietato dal regime fascista, ma Gorni Kramer aveva potuto conoscerlo grazie ad amici orchestrali che lavoravano sui transatlantici che collegavano l'Europa e l'America.
    A partire dalla metà degli anni trenta Gorni Kramer si affermò anche come autore di canzoni. Sua è la musica di Crapa pelada su testo di Tata Giacobetti, portata al successo nel 1936 da Alberto Rabagliati. Nel 1939 compose Pippo non lo sa, uno dei pezzi più famosi del Trio Lescano. Nonostante la popolarità di queste canzoni, Gorni Kramer e la sua orchestra continuarono ad essere ignorati dall'EIAR, che li boicottava perché suonavano jazz.
    Durante la Seconda guerra mondiale, il maestro collaborò con il cantante Natalino Otto, altro artista bandito dalla radio a causa dello swing.
    Kramer fu l'autore di Ho un sassolino nella scarpa, uno dei grandi successi di Natalino Otto. In quegli anni cominciò anche il lungo sodalizio con il Quartetto Cetra, per cui scrisse pezzi famosissimi come Nella vecchia fattoria (Old MacDonald had a farm) (solo il testo in italiano), In un palco della Scala,..etc

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  28. I Quartetto Cetra erano una gran band,,,concordo

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  29. Quartetto Cetra primo gruppo italiano a fare un brano rock n roll, una cover, ooops, un rifacimneto, di Rock around the clock.

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  30. Cmq il primo a destra è Nicolò Carosio

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  31. Quanto a creatività e cazzeggio questo rischia di essere il topic dell'anno. Mancano all'appello solo Barbagli, Freghieri, Fecchia e Santodio. EIAR EIAR ALALA'.

    CHARLIE per il regime Carlo

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  32. Il quartetto Cetra ottimo gruppo. anche per loro le sonorita' e armonie sono di derivazione americana, dai i gruppi Barber shop.
    Chi ha tradotto St. Louis Blues in " la tristezza di San luigi" è un Casula!!

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  33. 'Un Disco dei Platters' in hit parade e 'dischi caldi' SUBITO al posto di che ne so di chi c'è now:),...il nuovo quadruplo di bagliao con 2 inediti?? :)

    la Singer (non mi riferisco alla old macchina da cucire che c'aveva anche my bisnonna) del Quartetto Cetra :Santa Subito,...grandissima band:)

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  34. Eh no, stimato signor Toni Faccia detto Duce dagli avventori di questo caffè sportivo musical letterario, rivendico anch'io il diritto di ribattezzarmi in linguaggio autarchico ancorché italiota:
    da oggi, qui e solo qui, IE diventerá Avventura Irriverente (come del resto è qui giungere e dover fronteggiare lo sfrontato "Vera Ritirata").
    (metaforicamente) sua
    Avventura Irriverente

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  35. Avventura Irriverente è più corretto ma fascisticamente parlando è meglio Scappata Irriverente

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    1. Neanche una piccola, democratica deroga???

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    2. DE-MO-CRA-TI-CA ??? e che è, na bestemmia ?

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    3. O perbaccco, cosa dice duce, un bicchierino d'olio basterà a sanar questo mio involontario mal parlare???

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  36. La democrazia è per albionici smidollati!!!
    Eiar Eiar Alalà!

    Charlie

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  37. Stò riascoltando il Quartto Cetra, formidabili!
    Vocalità eccezionali e motivetti da far schiattare i contemporanei d'oltreatlantico.

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