venerdì, luglio 12, 2013

Stefano Giaccone, Peppe Servillo e una sera nella profonda provincia piacentina



Foto Piacenzasera.it

A Gragnano, provincia più o meno profonda di Piacenza, non è che succeda quel granchè tutto l’anno. Neanche a San Nicolò che è 5 km più in là.
Poi capita che una sera, torrida come si conviene, d’estate succedono due belle cose.
A Villa Marchesi suona il PEPPE SERVILLO QUINTET alle 21.30 (che poi sono le 22 perchè c’è mezzora di pistolotto di presentazione e di ringraziamente ma ci sta pure) e alle 23 a S.Nicolò c’è STEFANO GIACCONE al “Melville”. Così in 5 km mi becco due mondi, che forse sono lo stesso o forse no e la serata diventa bellissima.

Perchè Servillo è un grande teatrante, ottimo cantante e si accompagna ad una band con Javier Girooto al sax in grande forma, snocciolando brani di varia provenienza (da Avion Travel a Conte) riarrangiati talvolta con un gusto jazz fusion che sembra riportare ai primi album del Perigeo.
In verità dopo un’oretta non se ne può più della teatralità napoletana e della raffinatezza jazz etc etc ma per fortuna il concerto finisce e ci si butta in auto per fare i 5 km, con sosta per estrema minzione in un campo di frumento appena trebbiato e si arriva al “Melville” di San Nicolò, gran bel locale di recente apertura dove mi aspetta STEFANO GIACCONE “vecchia” roccia della scena (Franti, Environs, Kina, Orsi Lucille, Howth Castle, La banda di Tirofisso e una lunga serie di esperienze soliste).

Ci incontriamo per la prima volta dopo esserci sfiorati per decenni sui palchi di mezza Italia.
Ci siamo accordati per fare UNO o DUE brani insieme, io con rullante e spazzole, lui voce e chitarra.
E così salgo a fare “London calling” e già che ci sono “Crossroads” di Robert Johnson.
E “Ain’t got no home” di Woody Guthrie no ? E figurati se salto “I’ll come running” di Sam Cooke e poi “Transmission” dei Joy Division in medley con “Run run run” dei Velvet Underground e poi i Kina e poi non mi ricordo perchè dal palco non sono più sceso e per quella strana magìa che capita a volte, sembrava avessimo suonato insieme da sempre.
E in fondo è così

7 commenti:

  1. mizzega, non è che questo autunno replicate nel torinese?
    ciao e tante belle cose

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  2. Volentierissimo se c'è l'opportunità

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  3. Risposte
    1. aahah, deciso all'ultimo, in realtà avrei dovuto fare un pezzo.
      E' lì che presenteremo il libro ad ottobre

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    2. Ah, pure! 'azz ci avrei messo 20 minuti.

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  4. cazzus che figo! due "totem" (un complimento) insieme!
    Un saluto al compagno Giaccone e davvero sarebbe bello avrvi nel torinese!
    C

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