sabato, giugno 30, 2012

Get back: dischi da (ri) scoprire

Get Back è la rubrica mensile che invita alla riscoperta di qualche album del passato trascurato, dimenticato o sconosciuto.

JANIS JOPLIN - Pearl
L’ultimo album di Janis, uscito qualche mese dopo la sua scomparsa, nel 1971.
Un album ancora freschissimo e dall’ eccellente impostazione soul blues con accenti funk, che si allontanava dai grezzi esordi rock blues con accenti psichedelico californiani.
Ne sono un esempio l’introduttiva “Move over” o la splendida”Half Moon” ma ballate come “Mercedz Benz” e “Me and Bobby McGee” sono quelle che sono passate alla storia.

FREDDY MACK - The fantastic Freddy Mack Show
Ex (ottimo) pugile e attore intraprese a metà de i60’s l’attività di cantante rhythm and blues con un act fortemente debitore al proto funk d iJames Brown (non a caso nei 70’s cambiò nome in SuperBad).
Questo live dell’Acid Jazz Records ne documenta un concerto del 1966 dove si detreggia tra un’incdenscente versione strumentale di “Barefootin” e altri classici come “Long Tall Sally”, “Three time loser” di Wilson Pickett e “Stand by me”.
Un bell’ascoltare.

TELEVISION - Television
L’album della reunion del 1992.
Come il precedente secondo album del 1978 “Adventure” rimane offuscato dalla bellezza e dalla grandezza dell’esordio del 1977 “Marquee Moon” ma la qualità è comunque ottima.
Il sound è tipicamente Television le canzoni ben fatte e di buona composizione, in particolare il singolo “Call Mr.Lee”

venerdì, giugno 29, 2012

Euro 2012. In finale !



Non ci avrei scommesso un uno (come si dice da noi).
Vedere l'ITALIA, questa Italia, giocare così contro una GERMANIA alla vigilia nettamente superiore.
E che poi COME SEMPRE castighiamo in semifinale.
E nettamente.
Giocano bene più o meno tutti, BALOTELLI riesce finalmente a fare quello che sa, Pirlo, Buffon e De Rossi solite certezze, il resto tiene su tutta la baracca in maniera egregia.
La Germania è pericolosa e dimostra di poter giocare male e passare con un gol improvviso (vedi l'esordio con il Portogallo), ma con due gioielli di gol , davvero belli, li mandiamo a casa e con IMMENSA SODDISFAZIONE.
Soprattutto si vede una bella partita dopo la noia di Spagna-Portogallo.

Per la finale abbiamo le stesse possibilità degli spagnoli, ce la giochiamo e speriamo bene.

Uniche note stonate le palle sprecate alla fine quando li potevamo affondare con altri due o tre gol e invece abbiamo finito per soffrire fino all'ultimo.
Ma SOPRATTUTTO la lagna indecorosa e vergognosa di BUFFON. Non è colpa di nessuno, se non sua, se ha scommesso in un anno 1 milione e mezzo di euro, trasgredendo le regole (calcistiche, legali ed ETICHE) e lasciando il dubbio che il capitano della Nazionale sia complice dell'irregolarità degli ultimi campionati di calcio italiani.
Quindi la smetta con la solita sceneggiata a fine partita e lo sguardo cattivo.
Una pacata esortazione: Buffon para i rigori e vai in culo !

giovedì, giugno 28, 2012

Lilith and the Sinnersaints a Brescia e Sestri Levante (GE)



Doppio weekend concertistico per LILITH AND THE SINNERSAINTS.
Venerdì 29 giugno a BRESCIA al "Lio Bar" e sabato 30 giugno a Sestri Levante (GE) al Circolo Matteotti.

www.lilithandthesinnersaints.com

Zak Starkey

Direi che tra i “batteristi sconosciuti” non ci può stare.
E neanche è un Mod hero (quasi però...).
Raramente ho desiderato essere qualcunaltro al di fuori di me stesso ma un pensierino a ZAK STARKEY qualche volta ce l’ho fatto.
Essere figlio di RINGO STARR, aver imparato dal padre e da KEITH MOON i primi rudimenti della batteria, aver suonato negli OASIS e WHO (nei quali rifiutò di entrare come membro stabile !) , collaborato con PAUL WELLER , JOHNNY MARR degli Smiths, con il padre oltre ad un’altra lunga serie di personaggi più o meno famosi direi che è un curriculum abbastanza invidiabile.

Nato nel 1965 da Maureen e Ringo riceve in regalo da Keith Moon la prima batteria, verso la quale non aveva grande interesse all’inizio, non volendo ripercorrere le stesse orme del padre. In realtà nè Ringo nè Keith diedero mai particolari lezioni a Zak ma di sicuro ne influenzarono la scelta definitiva.
L’esordio nel music business avviene nei primi 80’s con il riformato Spencer Davis Group per poi entrare negli Icicle Works e suonare in un album solo di Adrian Smith degli Iron Maiden.
Nei primi 90’s lavora con John Entwistle prima, con Roger Daltrey poi e nel 1996 entra negli WHO per il tour di “Quadrophenia”.
Lavora successivamente con JOHNNY MARR and the Healers e nel 2004 entra a far parte degli OASIS (con cui registra “Don’t believe the truth” e “Dig out your soul”)) con i quali divide la militanza con gli WHO.
Appare nel 45 “This old town” con PAUL WELLER e GRAHAM COXON nel 2007.
Attualmente è impegnato con un proprio gruppo, i PENGUINS.

Il suo è un drumming molto essenziale, talvolta pesante, non raffinatissimo.
Ha avuto l’intelligenza di non imitare Keith Moon nel lavoro con gli Who ma di creare un nuovo approccio alle storiche songs di Pete Townshend.
Non eccelle in personalità ma svolge sempre un lavoro dignitoso e di buon spessore.

mercoledì, giugno 27, 2012

Nigerian Scam



Tutti abbiamo ricevuto (e probabilmente in molti continuano a ricevere) almeno una volta la famosa mail "nigeriana". Si chiama così perché all'inizio questo tipo di mail avevano come riferimento il paese africano anche se successivamente si sono avvicendati altri lontani luoghi.
Una truffa che continua a mietere implacabilmente vittime anche se più volte denunciata e ormai palesemente falsa anche per i meno avvezzi al web.
Ma qualcuno ci casca sempre.
Semplicemente perchè alla base c’è un un calcolo matematico come testimonia Cormac Herley, ricercatore di Microsoft nel campo dell'intelligenza artificiale.

La mail in genere parla di trasferimenti di oro e denaro, e cerca di coinvolgere il destinatario in un'operazione di deposito o transito di cifre importanti sul conto corrente chiedendo di fornire i propri dati, fino al numero di conto corrente.
Il cosiddetto "Nigerian scam" è un una sorta algoritmo che seleziona i più adatti ad essere truffati.

Il funzionamento dell'algoritmo fa in modo che i successivi passaggi della truffa siano più agevoli da portare a compimento e che non si inceppi il meccanismo che ruota attorno all'inganno.
Più è assurda la mail, più è probabile che chi risponda e vada fino in fondo sia raggirabile.

Fonte: LaStampa.it

martedì, giugno 26, 2012

Cultura 70's : Kim and the Cadillacs



Nella musica italiana dei 70’s un nome assolutamente alieno al dualismo cantautori/prog da una parte, discomusic dall’altra, si ritagliò un piccolo spazio nelle classifiche e in migliaia di piazze all’insegna di rock n roll revival all’acqua di rose e di stereotipi al limite del cartoon della tarda decade dei 50’s. KIM AND THE CADILLACS.

Abbigliamenti improbabili, mood improntato al divertimento totale, classico rock n roll, concessioni al twist, qualche deviazione country e hillibilly, qualche successo e un passato interessante in varie bands della scena beat.
Kim Brown (chitarra e voce), recentemente scomparso, e Mick Webley (chitarra e voce) proveniva dai Renegades, beat band di Birmigham con una discreta popolarità prima in Scandinavia e poi in Italia, Ettore Vigo dai Delirium (quelli di “Jesahel” con l’esordiente Ivano Fossati) mentre il batterista Lo Previte dai Circus 2000 (ottima band prog a cavall otra 60’s e 70’s).
A completare la formazione Trutz Viking Groth, berlinese, che collaborò anche con Tony Sheridan (il cantante che i Beatles accompagnavano ad Amburgo) che lo fece entrare nei suoi Black Stars.
A loro attivo una serie di album più o meno fortunati, il 45 di successo del 1976 “Rock n roll medley” un lunghissimo repertorio di classici rock n roll ma anche una serie di discreti brani autografi.

Intervista su Rockit.it

Intervista al sottoscritto su Mods, anni 80, Not Moving, Lilith and the Sinnersaints e altre cose su ROCKIT.IT

www.rockit.it/intervista/18671/storia-dei-mods-italiani

lunedì, giugno 25, 2012

Euro 2012: in semifinale !



L'Italia domina il Lussemburgo o la Macedonia, la Moldavia, la Finlandia, insomma quella squadra vestita di bianco con un allenatore di mezza età rubizzo e ridente, un attaccante ciccione, un portiere maccchietta, che i telecronisti continuano erroneamente a chiamare Inghilterra.

Due pali, un gol annullato per millimetrico fuorigioco, quattro o cinque occasioni nette e pulite.
Loro tirano una volta e a momenti ce lo fanno.
Si va ai rigori, Montolivo riesce a sbagliarne subito uno ma i lussemburghesi sono scarsi anche lì e ci lasciano andare alle semifinali.

Bene quasi tutti, Pirlo in particolare (rigore da infarto!), De Rossi (anche se la supponenza da neo Totti ogni tanto ce la potrebbe risparmiare: non è Totti!), grande il dinamismo di Diamanti, benino Balotelli (magari un po' più preciso eh), senza il monolite di piombo Thiago Motta le azioni non si fermano a centro campo.

Con questa difesa, quella Germania, due giorni in meno di riposo, i supplementari sul groppone, mezza squadra acciaccata, direi che giovedì possiamo solo sperare di portarli ai rigori e non farne battere uno da Montolivo.
Ma va bene così, alle semifinali ci siamo ed è già anche troppo.

Negli altri quarti partite quasi imbarazzanti con la Germania che spazza via la Grecia, il Portogallo passeggia sull'inspiegabile Rep.Ceca arrivata fino a lì e la Spagna si sbarazza di una Francia in costante caduta libera.
Il Portogallo è fortissimo (e se Cristiana è in forma ancora di più) e la Spagna meno brillante degli ultimi anni.
Potrebbe sorprenderci.

domenica, giugno 24, 2012

Soul Kitchen - Time of Wine and Roses

La rubrica domenicale di Vini e Rose a cura di Madame Lilith, colta nella foto con il bianco di cui si va a dissertare, affiancata dal Boss del Blog nell'impresa di preparare una zuppiera del tipico piatto piacentino PISAREI e FASO'(sugo con fagioli, pomodoro, olio, burro) pasta di farina, acqua e pan grattato.
Antica ricetta povera locale tuttora molto diffusa in loco (e decisamente economica).

GRILLO di Sicilia…………..colore giallo oro carico, fermo…sembra di servirsi un nettare antico, come alti vini locali presenta una lieve acidità che ben si sposa a piatti anche molto conditi di pesce o a fritture di verdure (un po’ più unte della tempura giapponese).
Il profumo è già da subito molto invitante;erba tagliata, gelsomini, e mandarini……

Dorothy Perkins, o meglio io la conosco così…è la rosa delle nonne, dei mazzi scomposti e alla buona nelle nicchie dei muri insieme a Santi, Piccole Madonne e ceri…
era diffusissima nelle campagne…
è una rampicante anche molto vigorosa,fiorisce tardi, cioè ora.
Si copre di piccoli pon-pon riuniti su un unico stelo di un rosa brillante, profumata,duratura ,resistente…
e purtroppo meno usata di un tempo……………………

sabato, giugno 23, 2012

Casulo

Una foto inviata dal Portogallo (fresco semifinalista Euro 2012) dal nostro C(ristiano) di Torino.
Foto che ha significato SOLO per un ristretto numero di frequentatori di questo blog e sul cui spessore culturale e sociale è meglio sorvolare.
Pertanto per chi non ne capisce la motivazione non si preoccupi.
Si può riassumere con Demenza Senile del boss del blog e alcuni suoi fedeli adepti.

venerdì, giugno 22, 2012

Beatles Again



Il 12 dicembre del 2005 il post di questo blog si intitolava “Beatles Again”
Ovvero un immaginario album che avrebbero potuto realizzare i Beatles nel 1980 (dopo dieci anni di assenza e di silenzio dalle scene, anche a livello solista) con quello che reputo il meglio dei brani finiti sulle loro produzioni successive allo scioglimento e fino alla morte di John.
Ne avevo fatto un album singolo.
Che quasi sette anni dopo diventa invece un doppio album fatto da artisti maturi ormai poco inclini alle sperimentazioni e più vicini al lirismo della loro creatività.
Ne sarebbe saltato fuori un capolavoro dai contenuti esplosivi, ricchissimo di singoli, grandi brani e destinato a diventare pietra miliare del rock.
Come sempre spazio diviso tra Paul e John, con qualche pertugio per George e pure un paio per Ringo.


"BEATLES AGAIN"

A SIDE

1) JET
Un brano di Paul , tipico rock n roll spedito (finito su "Band on the run" nel 73) , ad aprire l'album
2) COLD TURKEY
Duro e caustico rock acido di John (singolo del 1970) che urla disperato della sua tossicodipendenza
3) MAYBE I'M AMAZED
A stemperare l'avvio al fulmicotone uno dei capolavori di Paul (dal primo "Mc Cartney" del 70)
4) MY SWEET LORD
Tocca a George con l'accattivante ballad "My sweet Lord" da "All things must pass" del 1970
5) WORKING CLASS HERO
Sempre duro e cattivo , John sfodera uno dei suoi capolavori con la splendida ballad del 1970
6) LET ME ROLL IT
Un blues intenso e minimale di Paul del 1973 (da "Band on the run")
7) IT DON'T COME EASY
Tocca a Ringo con uno stupendo pop beat , vertice assoluto delle sue composizioni
8) IMAGINE
Il lato A si chiude con l’epocale "Imagine" di John del 1971

B SIDE

1) DARK HORSE
Un brano poco considerato di George ma dagli stupendi tratti compositivi apre il lato B (intitolava l'omonimo album del 74)
2) LIVE AND LET DIE
Paul alza i ritmi con il pomp rock del singolo che fece da colonna sonora a James Bond nel 1973.
3) WHATEVER GETS YOU THROUGH THE NIGHT
John sa essere anche scanzonato , soprattutto insieme ad un ospite d'eccezione , Elton John , su questo singolo irresistibile del 74 (da "Walls and bridges").
4) GIRLS SCHOOL
Ancora Paul con un rock n roll grezzo , semplice e minimale (che fu B side di "Mull of Kyntire" nel 78).
5) JEALOUS GUY
Un'altra stupenda ballata di John (da "Imagine" del 1971).
6) FASTER
George in un grandissimo brano de l1979 (dedicato a Jackie Stewart).
7) COMING UP
Clima danzereccio funky disco per Paul (da Mc Cartney 2" del 1980).
8) GIVE PEACE A CHANCE
Conclusione corale con uno dei brani più importanti di John e della musica.

C Side

1) MIND GAMES
Apre un’intensissima ballad di John, “Mind games” (originariamente title track dell’omonimo album del 1973.
2) ATTICA STATE
Il John politico con un infuocato rock n roll (tratto dal controverso “Sometimes in New York City” del 1972).
3) NOT GUILTY
George ripesca un eccellente scarto dell’Album Bianco e lo riporta alla luce all’insegna di un ritmato rock blues. (da “George Harrison” del 1979).
4) TEDDY BOY
Una ballata destinata a “Let it be” (ripescata da Paul nel primo album del 1970), tra le cose migliori scritte dal nostro.
5) PHOTOGRAPH
George e Ringo firmano insieme una veloce ballata cantata dal batterista come sempre all’insegna dell’easy listening (da “Ringo” del 1973).
6) #9 DREAM
Un classico del John più scanzonato, pop, leggero e spensierato.
Tra i suoi migliori brani, sempre poco considerato (da “Walls and bridges” del 1974).
7) LETTING GO
Un rock mid tempo melodicamente perfetto, scarno e deciso (da “Venus and mars” del 1975).
8) JUST LIKE STARTING OVER
John da amante del rock n roll classico confeziona un pop n roll molto fruibile ma sicuramente efficace e da classifica (da “Double fantasy” del 1980).

SIDE D

1) POWER TO THE PEOPLE
Messaggio chiaro e semplice, diretto e senza tema di interpretazioni sbagliate.
Il brano è di presa immediata e destinato a diventare un classico (singolo di John del 1971).
2) BAND ON THE RUN
Un ottimo rock n roll scritto da Paul con una melodia accattivante e di presa immediata (dall’omonimo album del 1973).
3) INSTANT KARMA
Brano al 100% di stampo Lennon, un rock scarno e diretto (singolo del 1970).
4) ALL THINGS MUST PASS
Una ballata dolcissima perfettamente consona al pensiero, alla creatività, alla musicalità di George (dall’omonimo triplo del 1970).
5) MULL OF KYNTIRE
Ballatona ruffiana, commerciale ma di immediata presa, firmata da Paul (singolo di enorme successo del 1977).
6) GOODNIGHT TONIGHT
A Paul è sempre piaciuto sperimentare ritmi e atmosfere diverse e non èstato immune dalla contaminazione disco come è palese in questo perfetto brano sul genere (singolo del 1978).
7)EBONY AND IVORY
Paul porta un brano nuovissimo e i Beatles ospitano Stevie Wonder per un duetto d’eccezione per una ballata riuscita e molto orecchiabile (uscirà nel 1982 su “Tug of war”).
8)FREE AS A BIRD
Un brano corale, molto romantico e melodico di John invece chiude l’album (il brano che lancerà l’”Anthology” e che riporterà i tre Beatles allora superstiti a lavorare su un vecchio demo di John).

giovedì, giugno 21, 2012

Requiem per il Piacenza Calcio



Scompare dal calcio professionistico il PIACENZA. Il classico notevole carico di debiti, il disinteresse degli imprenditori (una squadra come il Piacenza pare costi 2,5 milioni di euro l’anno, e ne introita al massimo 1.5...) e di gran parte della città, unito al fango del calcio scommesse in cui è finita la squadra nell’ultimo anno, tra i principali motivi.
Ma anche la progressiva disaffezione del pubblico e il disinteresse della maggioranza dei piacentini.
Si ripartirà dai dilettanti pare con il nome di Lupa Piacenza.
Il nome del Piacenza si aggiunge alla lunga lista di club gloriosi affossati da un sistema che evidentemente non funziona più (dal Perugia al Pisa, dal Venezia all’Ancona, fino, anche lei in questi giorni, alla Triestina).

Società nata nel 1919 da un gruppo di studenti e lavoratori, dibattutasi per decenni nei meandri meno conosciuti del calcio italiano (dalla serie C in giù a parte qualche breve, sporadica e sfortunata apparizione in serie B) nel 1986/87 riapproda alla B grazie alla gestione del presidente Leonardo Garilli che porta in squadra, la stagione successiva, il campione del mondo 1982 Claudio Gentile (e vince il Torneo Anglo-Italiano contro il Pontedera allenato da Marcello Lippi).
Seguono altri anni incerti fino alla storica promozione in serie A del 1993/1994.
Il Piacenza decide per una squadra di soli giocatori italiani (caso unico e molto apprezzato, tanto quanto la decisione di rinunciare allo sponsor e portare sulle maglie il logo dell’Unicef a cui era destinata una percentuale dell’incasso), disputa un campionato dignitoso e retrocede a causa di scandalose e penalizzanti decisioni arbitrali e della vergognosa sconfitta in casa all’ultima giornata del Milan a S.Siro da parte della Reggiana che si salva al posto dei biancorossi.
Guidati da Gigi Cagni tornerà in A la stagione successiva grazie al giovane talento autoctono Filippo Inzaghi.
Ci resterà per 5 anni prima di retrocedere e risalire nel 2000/2001.
Retrocede del 2002/2003 e da allora si alternano campionati soddisfacenti a prestazioni deludenti fino alle retrocessioni in C1 prima in C2 dopo, il pesante coinvolgimento di molti giocatori nel calcio scommesse e il fallimento.

Nel Piacenza sono passati talenti destinati a diventare stelle di prima grandezza, dai fratelli Inzaghi a Gilardino, Pepe, Abate, Amauri, Barzagli, Campagnaro, Nocerino, Rizzitelli, Signori, Di Francesco, ma anche Marchionni, Roma, Stroppa, Matuzalem, Jeda, Naingollan, Patrascu, Dedic, Gentile e Vierchwood (a fine carriera)

mercoledì, giugno 20, 2012

Batteristi Sconosciuti: Mick Avory



Prosegue la personale carrellata di "Batteristi Sconosciuti" ovvero quelli che difficilmente verrebbero segnalati in una classifica dei migliori.

Mick Avory è sempre stato il nome meno conosciuto dei KINKS.
Batterista pulito, essenziale dal background jazz che spesso emerge nell’equilibrio con cui dosava i suoi interventi anche nei brani più duri della band dei Davies.
Entrò nei Kinks nel gennaio del 1964 dopo aver gravitato nel giro Rolling Stones prima dell’arrivo di Charlie Watts.

A causa dell’imposizione del produttore Shel Talmy di usare professionisti affidabili (tra cui Clem Cattini già con Johnny Kid and the Pirates, Joe Cocker, Marianne Faithfull e che ritrovammo in un paio di brani di “Wake up the nation” di paul Weller) non partecipò alle registrazioni dei primi singoli della band (incluso “You really got me”) ma entrò definitivamente a pieno titolo nella band da “Kinda Kinks” il secondo album della band, del marzo 1965.

Restò con i KINKS fino al 1984 alternando una profonda amicizia con Ray Davies e un odio totale , sfociato in frequenti scontri anche fisici 8anche sul palco talvolta) con il fratello Dave Davies.
Dopo l’abbandono (nonostante abbia talvolta collaborato di nuovo con loro in studio) ha proseguito la carriera con una lunga serie di gruppi formati da ex membri di 60’s bands (come Animals, lo stesso John Dalton bassista dei Kinks, Hollies, Tremeloes) con cui tuttora suona nei pub inglesi

martedì, giugno 19, 2012

Euro 2012: Italia - Irlanda 2-0, ai quarti !



Ai quarti !
Contro la volonterosa, sgangherata, simpatica ma scarsissima Irlanda del Trap (i peggiori dell'Europeo) portiamo a casa un 2-0 soffertissimo.
Prima mezzora da incubo (un'altra squadra ce ne rifilava tre) poi un gol fortunoso di Cassano e ci si rimette un po' in carreggiata.
Secondo tempo molto migliore e Balotelli finalmente fa un gol dei suoi.
E già che segnano gli attaccanti e su azione è una notizia.

Benissimo Balzaretti, bene Barzagli, Chiellini e Marchisio, maluccio De Rossi e Pirlo, Di Natale ci prova ma con scarsi risultati.
Rimane l'enigma Thiago Motta: lentissimo, inconcludente, pessimo.
Ma perchè gioca sempre ?

Dopo giorni d'isteria per il possibile "biscotto" del 2-2 (a cui abbiamo pensato solo noi, si vede che di queste cose siamo esperti), Spagna e Croazia se la contendono fino alla fine e, giustamente, passano Iniesta e compagni.

Una domanda: ma se, a parti inverse, Italia e Irlanda (degli ex Nazionali Trapattoni e Tardelli) si fossero trovate nella possibilità di passare con un bel 2-2 concordato, cosa sarebbe successo ?

Ora si va a domenica con Inghilterra (sempre tra alti e bassi) o la solida e interessante Francia (difficile prevedere la debole Ucraina, fuori la Svezia svogliata e con nessun talento, folate di Ibra a parte).
Personalmente la vedo comunque male ma chissà....

Negli altri gironi la Russia butta via per presunzione un'occasione d'oro e si fa eliminare dai modestissimi Greci e Cechi.Poco da dire invece sulla Polonia.
Fa paura invece il Portogallo che se ha anche Ronaldo in forma può puntare in alto.
Anche se la Germania rimane sul gradino più alto.
Incredibile la disfatta olandese, prevedibile la Danimarca fuori.

lunedì, giugno 18, 2012

Il Rock 'n' Roll nuoce gravemente alla salute



Il rock n roll pare abbia salvato molte vite, da Lou Reed, vedi l’omonimo brano da “Loaded” dei Velvet Underground, a Wim Wenders per citarne due che lo hanno palesemente dichiarato.
Ma la frase ricorre costantemente da decenni in valanghe di interviste di altrettanti musicisti (ma non solo) più o meno noti.

Ora che ho fatto i 50 anni ed è tempo di bilanci, dando un’occhiata indietro, la frase non è poi così scontata e il dogma rischia di fare un po’ di crepe.
Gli anni spesi sopra e sotto un palco, tra notti perse, cene indegne, fatiche immani o le cifre con tanti zeri lasciate per montagne e montagne di dischi (molti dei quali giacciono abbandonati e invendibili nella libreria di casa), le giornate spese a scrivere fanzines, blog, libri, articoli, biografie (rigorosamente rock n roll), i viaggi e relativi costi per un capo di abbigliamento etc etc.
Bene.

E se il ROCK ‘N’ ROLL non avesse SALVATO la mia vita ma l’avesse ROVINATA ?

Personalmente ho concluso che ne è valsa la pena e continua a valerne (altrimenti non sarei qui a scrivere un blog in cui si parla di dischi e dei prossimi concerti che andrò a fare di qua e di là) e che di grandi rimpianti o rimorsi sinceramente non ne ho.
Ma facendo due conti, senza il rock ‘n’ roll per le palle, con una laurea in tasca (Università abbandonata “per suonare” e fare uno studio di registrazione poi chiuso), un decimo dei dischi che ho in casa (e che farebbero già una bella collezione), un decimo dei libri musicali (certe edizioni Deluxe con le foto degli Stones o dei Beatles) probabilmente vivrei la parte della vita “in discesa” con più tranquillità economica e meno fregole da Rolling Stone mancato .

Occhio, ragazzi, il ROCK ‘N’ ROLL NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

Spunto dal blog del nostro Allelimo (my-placetobe.blogspot)

sabato, giugno 16, 2012

Soul Kitchen - Time of wine and roses



EST-EST-EST Vino bianco, doc, prodotto nel Lazio, zona Lago di Bolsena.
Giallo paglia,limpido, brillante……corposo,secco subito, leggermente abboccato sulla fine della sorsata…profumo di limoni leggero…
Da servire fresco…con antipasti di pesce e tapas varie .verdure grigliate con formaggi morbidi,peperoni verdi fritti,crostinie olio aromatizzato,paste piccantelle……

BuffBeauty….l’antica Una delle favorite, nei giardini di una volta…non richiede grandi cure o potature da professionista.
Basta raccogliere dei bei mazzi ogni tanto.
E’ rifiorente, facile da coltivare, profumata intensamente del vero odore di rosa, color albicocca…un po’ più spento , con la maturazione del fiore si arriva ad un giallo lieve…versatile, può anche essere portata ad arrampicarsi e può essere piantata anche non in pieno sole……

Patti Smith e Iggy Pop nel 2012



IGGY and PATTI
Facile accomunarli.
Lui è il l’indiscusso e immarcescibile padre putativo del punk, quello più estremo e marcio, lei l’ala intellettuale, new yorkese.
Iggy Pop ha vagabondato nella storia del rock con il fuoco iniziale degli Stooges, passando per la punk wave geniale degli esordi solisti con Bowie a fianco (gli splendidi “The idiot” e “Lust for life”), poi ha alternato alti e bassi, comunque sempre dignitosi, fino alla reunion con gli Stooges con cui porta in giro uno spettacolo ancora credibile anche se un po’ stantìo.

Patti Smith a metà dei 70’s ha piazzato una serie di album storici (da “Horses” all’ottimo “Dream of life”) poi si è persa in episodi mediocri restando però sempre coerente con il suo personaggio e la sua storia.

Ora se ne escono in contemporanea con due nuovi album.

IGGY POP pubblica solo su internet (la casa discografica si è rifiutata di farlo...) il nuovo “Apres”, ovvero mezzora di musica divisa in 10 cover di classici della musica francese (da “Les passantes” a “La vie en rose”), un omaggio ai Beatles (“Michelle”), la stra rifatta “Everybody’s talkin” e altre facezie, il tutto in chiave crooner jazz, introspettivo, rilassato (come già aveva fatto in “Preliminaires” qualche anno fa).
Dileggiato dai fans, stroncato dalla critica, è per conto mio invece un album piacevole, riuscito, nell’ovvio intento di mettere in luce il suo vocione al servizio di una musica così lontana dal suo stile abituale.
E’ un disco ben fatto, la scelta dei brani è forse scontata, il mood è floscio e talvolta stucchevole ma alla fine si ascolta con piacere in una serata estiva.

“Banga” di PATTI SMITH è invece opera ben più complessa, profonda e interessante, dove lunghi raga rock si affiancano a intensi rock n roll ancora pregni dell’energia originaria e a piccoli capolavori come “April fool” o l’iniziale “Amerigo” dove giganteggia la chitarra solista di Tom Verlaine.
C’è molta Italia in questo album (con dediche ad Amerigo Vespucci e la partecipazione del gruppo Casa del Vento in due brani e un quadro di Piero della Francesca ad ispirare la kilometrica “Constantine dream” ) ma anche dediche a Maria Schneider e a Amy Winehouse e la riuscita cover finale di “After the goldrush” di Neil Young.
Ovvero quel sottobosco culturale e artistico in cui ha sempre spaziato l’ispirazione di Patti.
Ben arrangiato, splendidamente suonato, voce aspra ma più vellutata de consueto, liricamente ispirata.
Album destinato al top 2012.

Patti Smith e Iggy Pop furono i primi nel 1979 a sfidare l’embargo concertistico che subiva l’Italia dal 1975 quando ci furono incidenti ai gigs di Led Zeppelin, Santana e Lou Reed.
Vidi Iggy a Parma e poco dopo Patti a Bologna e decisi senza più alcun dubbio da che parte stare.

venerdì, giugno 15, 2012

Euro 2012: Italia-Croazia 1-1

E' andata male.
Pareggio sostanzialmente giusto ma l'ITALIA è poca cosa.
Gioca un tempo poi si ferma e aspetta di prendere un gol che puntualmente arriva.
La CROAZIA è una squadra rognosa, molto fisica ma anche molto impacciata, certamente NON imbattibile.
Se solo in campo ci fosse stata un'altra squadra e non una Nazionale che fa quello che può con Balotelli ancora una volta inutile, lento e inconcludente, Cassano che più di tanto non ce la fa, una difesa incerta, un centro campo così così.
Secondo me la Spagna batte la Croazia.
Bisogna vedere se riusciamo a castigare ben bene l'inguardabile IRLANDA del Trap.

Dalle altre parti la RUSSIA conferma di essere forte e insidiosa, discreta la Polonia mentre Grecia e Rep.Ceca davvero modeste.
Il PORTOGALLO può essere una buona squadra anche senza la signorina Ronaldo.
Modesti i danesi, finita l'Olanda, GERMANIA uber alles, in assoluto.
Vediamo oggi cosa combinano inglesi e francesi con ucraini e l'Ibra gang.
Comunque qualche bella partita si è vista.

NOTA A MARGINE:
Che due palle che su OGNI GIORNALE (cartaceo o on line) ci sia la solita carrellata "Faccia da tifosi" con le bandiere dipinte sulla faccia dei tifosi o con la solita gnocca o il solito personaggio bizzarro.

giovedì, giugno 14, 2012

Lo Zippo

La Zippo ha tagliato in questi giorni il traguardo del suo 500 milionesimo accendino.
Il fondatore George G. Blaisdell nato nel 1895, ad un ballo, nel 1932, uscito dalla sala per fumarsi una sigaretta, chiese il fuoco ad un signore che aveva un accendino dal funzionamento precario.
Di qui, la decisione di inventarne lui uno affidabile.
Zipper era il nome che la Talon Company aveva dato alla rotellina da applicare all’accendino che Blaisdell modificò in Zippo.



Attualmente in Usa il prezzo è di 13 dollari per il modello di base, ma c’è anche lo Zipper in oro a 18 carati che ne costa 12.676.


Gli Zippo divennero popolari tra i soldati americani durante la Seconda Guerra Mondiale mentre durante la guerra in Vietnam, scoppiò la moda tra i marines di avere gli Zippo con scritte personalizzate.
La lista di star che lo hanno esibito come oggetto iconico è lunghissima da Keith Richards a Johnny Depp, da Marlene Dietrich a Fidel Castro etc etc.

mercoledì, giugno 13, 2012

Il sorpasso



Mezzo secolo fa nel 1962 esce “IL SORPASSO” di Dino Risi uno dei film più significativi della cinematografia italiana e tra i più belli ed appassionanti dei 60’s.
Un road movie ante litteram (il Museo d’Arte Moderna di New York lo archivia tra i capolavori europei, Martin Scorsese lo considera da sempre il primo, vero «road movie», Dennis Hopper ha dichiarato che il film era alla base del suo «Easy rider») con un’Italia sospesa tra modernità e passato arcaico sullo sfondo.
Il vagabondaggio del cialtrone Vittorio Gassman e del timido studente Jean Louis Trintignant è uno stupendo spaccato, profondamente esistenziale, ma giocato con una leggerezza estrema, disperata, intensissima.

Un ritratto della spinta vitale dei tempi, tra boom economico, in particolare del boom dell’auto, finalmente alla portata di molti e rinascita post bellica di un’Italia umiliata e distrutta.

Colonna sonora con le canzoni in testa alle classifiche del tempo, "Guarda come dondolo" di Edoardo Vianello, "Saint Tropez Twist" di Peppino Di Capri, "Vecchio frac" di Domenico Modugno, i luoghi, dalle spiagge vicine a Roma a Civitavecchia, da Santa Marinella, meta vacanziera della media borghesia, alla Versilia di Forte dei Marmi e Viareggio dei locali alla moda come «La Bussola».

Il tragico finale è una rabbiosa metafora dell’Italia onesta e ingenua sopraffatta da quella arrogante e arraffona che si arrangia “simpaticamente” alle spalle del prossimo.

Un messaggio già chiaro e lungimirante, purtroppo.
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