venerdì, agosto 31, 2012

Il meglio di agosto 2012



Louis Armstrong, Paul newman e Duke Ellington: Jam session.

Tre quarti del 2012 e un po’ di nomi che ritroveremo nella top a fine anno.
Slim Moore and the Mar Kays, Patti Smith, Garland Jeffreys, Jack White, Paul Weller, Motorpsycho, JImmy Cliff, Quantic+Alice Russell, Leonard Cohen, Dojo Cuts, Micatone , Mark Lanegan, Fay Hallam, Off! , Neneh Cherry and the Thing, Men of north country.
Tra gli italiani Julie’s Haircut, Mr.T-Bone & Young Lions, Infernal Quinlan, Giardini di Mirò, Mike Painter/Viola Road, Redska, Lo.Mo, Sir Frankie Crisp, Glincolti, Rookies, Guignol, Liars, B.E.S.T.


ASCOLTATO
B.E.S.T. “Shilly Shally” / “Wonderful”
Da Milano un 45 in frusciante vinile di purissimo gusto (Northern) Soul. “Shilly Shally” è un dance floor killer che sarebbe passato a go go al Wigan Casino o al Twisted Wheel con voci femminili da paura, l’organo di Paolo Apollo Negri e un groove da paura.
“Wonderful” sembra invece preso da un album delle Supremes dei mid 60’s con firma Holland-Dozier-Holland.
45 dell’anno, assolutamente FAVOLOSO !!!
http://www.blue-eyedsoulteam.it/

SLIM MOORE AND THE MAR KAYS - Introducing
Soul man canadese con un album d’esordio uscito alla fine del 2011 ma talmente bello ed entusiasmante che finirà nella mia top del 2012.
E’ puro SOUL in chiave Stax con un forte dose del Curtis Mayfield 70’s, un tocco del Gil Scott Heron più funk e un groove alla Otis Redding.
Il sound è potente e ruvido ma pulito e lineare, grandi canzoni, sezione fiati e ritmica paurosi, voce personale, toni bassi, molto Wilson Pickett quando si alza.
Eccellenza Black !

JIMMY CLIFF - Rebirth
A 64 anni Jimmy Cliff torna a ruggire dopo una serie di lavori deludenti.
Grazie alla mano (molto riconoscibile) di Tim Armstrong dei Rancid che suona e produce torniamo ad assaporare duri e decisi brani di orginal ska, intensi e veloci reggae, grandi momenti di rocksteady, una riuscitissima versione di “Guns of Brixton” dei Clash, una ottima di “Ruby Soho” dei Rancid, un grande soul n blues come “Outsider” e altre delizie, spesso condite da testi profondi e politicamente infuocati.
Album stupendo, fresco, duro e soffice allo stesso tempo.
Top 2012.

BOB MOULD - Silver Age
Spesso è difficile che i “vecchi leoni” abbiano ancora cose significative da dire. Eppure quando la classe c’è non esistono limiti di età.
E’ il caso dell’ex Husker Du e Sugar Bob Mould che nel nuovo album riesce ancora ad emozionare e stupire per freschezza, sincerità, attitudine.
Niente di nuovo per carità, ma QUEL SUONO, quell’APPROCCIO ce li ha solo lui.
Ed è bello sentirli ancora una volta.

INTERCITY SOUND ASSOCIATION - Philly Sound
Gruppo tedesco dei 70’s (con membri di una band di kraut rock i Joy Unlimited) alle prese con dodici brani strumentali, come dice il titolo, di chiaro stampo Philly sound, funk, easy soul.
Piacevolissima ristampa per la Sonorama di un album rarissimo.

GANG “Le radici e le ali - Live Album”
A 20 anni dallo storico album “Le radici e le ali” i Gang festeggiano nella loro Filottrano con la riedizione live (come sempre un condensato di passione ed energia ) dell’intero album con il DVD della serata in allegato.

GALLON DRUNK - The road gets darker from here
Sempre innamorati del Nick Cave più acido e aggressivo, di certe atmosfere Crampsiane innaffiate da una buona dose di fuzz blues i Gallon Drunk, ridotti a trio, si riprsentano con un buona album, duro e graffiante, sporco e cattivo come si deve.

LIMINANAS - Crystal Anis
Duo francese debitore a Velvet Underground e al Serge Gainsbourg dei 60’s, dedito ad ipnotici, scarni e minimali brani dall’inquietante fascino dark.
Molto personali e interessanti.

ASCOLTATO ANCHE:
ANIMAL COLLECTIVE (electro pop psichedelico ipnotico e tronico) ORGEL VRETEN (dall’Olanda un buon combo Hammond jazz strumentalecon impronte rock, vedi covers di “Lazy” dei deep Purple e di “Rubber Monkey” dei Santa Barbara Machine Head) MANTA RAYS (garage beat elettrico e sporco molto Kinksiano direttamente da Padova. Ottimi !), ROBERT CRAY BAND (ho sempre amato poco Robert Cray, troppo commercile e leccato il suo blues. Il nuovo, 16°, album è meglio del solito ma il mood non cambia molto) PHANTOM LIMB (Incrociano soul, blues e atmosfere country da Southern rock un po’ The Band, un po’ Black Crowes, un po’ Delaney and Bonnie. Buon album) THE HEAVY (rock brit tinto di soul e 70‘s Stones a tratti non male) DYLOUYA FAITHFUL CIRCUS (funk jazz molto raffinato un po’ in stile Incognito e ben fatto), ANTIBALAS (storica band di afro funk che ripropone la consueta formula con grande groove e tanto soul), AA.VV. - Skanish sound (una serie di brani dai 6o’s spagnoli influenzati dallo ska con gli Antifaces, Telstars, Los Payos. Molto divertente), RUFFCATS (jazz fusion), CEE CEE JAMES (blues classico molto vicino a Janis Joplin. Gradevole), DOO RUN RUN (band olandese con un album di rara bruttezza tra atmosfere barrettiane, ballate dolenti, Pavement), MUYAYO RIF (chi ha amato Mano Negra, Negu Gorriak, Kortatu, Manu Chao troverà pane per i suoi denti tra patchanka, ska, reggae dub. Non male anche se datato), DUBBY DUB (da Ferrara un mix di QOTSA e Hives ultra chitarristico ed energico), ANNE SOLDAAT (dall’Olanda un buon guitar pop dalle tinte 60’s), EASY STAR ALL STARS (avevano già rifatto “Dark side f the moon” e “Sgt peppers” in versione REGGAE. Ora tocca “Thriller di M.Jackson. Ben fatto anche se prevedibile), ACCELERATORS (punk rock senza lode nè infamia dall’Olanda)

LETTO
GIANRICO CAROFIGLIO - La manomissione delle parole
Un’antologia anarchica la definisce l’autore.
In realtà un sapiente saggio sull’utilizzo delle parole e suggestive quanto riuscite dimostrazioni di contiguità tra prole come BELLEZZA e RIVOLUZIONE.
Da leggere.

BRET EASTON ELLIS - Meno di zero
Furioso, violentissimo romanzo nella L.A. dei primi 80’s in cui in ogni riga rieccheggia chiarissimo il suono di “Decline of western civilaztion” (il film e il titolo).
Non a caso sono spesso citati X e Fear tra i tanti. Spietato e No Future.

RAYMOND CARVER - Di cosa parliamo quando parliamo d’amore ?
Il consueto desolante e minimale scenario americano descritto da Carver.
RAYMOND CARVER - Stai zitta per favore ?
La prima raccolta di Carver del 1976 delinea i caratteri conosciuti ma con meno angoscia e un pizzico di ironia in più.

JAY MCINERNEY - Le mille luci di New York
Fulminante racconto ambientato nella New York rampante, estrema e incocainata degli 80’s yuppies. Decadenza, autodistruzione e (probabile) rinascita.
Tra i “discepoli” di Carver, si legge velocemente e con passione.

DAVID LEAVITT - Ballo di famiglia L’esordio del 1984 di Leavitt, anche questo di stampo minimalista/Carveriano, affronta tematiche inusuali, sempre ambientate negli Usa edonisti ma decadenti degli 80’s, come l’omosessualità (spesso ricorrente), la malattia, figure materne e paterne in bilico, indecise, fragili, rapporti umani al limite del collasso.
Il tutto in contesti medio borghesi, “normali” e tranquillizzanti.

VISTO
“Mayor of the Sunset Strip” di George Hickenlooper
Bellissimo doc su Rodney Bingenheimer, DJ e personaggio di culto dei 60’s e della prima scena punk, amico di star (da Bowie a McCartney, Oasis, Blondie, Ray Manzarek, Monkees etc) e che con la sua trasmissione radiofonica “Rodeny on the Roq” ha lanciato decine di nomi in Usa.
“Stones in Exile” di Stephen Kijak
Un buon doc sulla registrazione di quello che è forse il miglior album degli Stones, “Exile on main street”.
“Indian - La grande sfida” di Donaldson
Bel filmetto estivo con il sempre ottimo Anthony Hopkins
“La cena per farli conoscere” di Pupi Avati
Commedia esile esile con Abatantono, Encontada, Sastre, Violante Placido, Francesca Neri. Un discreto cast ma di scarso contenuto. Comunque piacevole.
“Milk” di Gus Van Sant
Eccellente biopic di Hervey Milk, attivista per i diritti dei gay negli Usa dei 70’s, assassinato e diventato icona libertaria. Sean Penn protagonista strepitoso, Van Sant eccellente alla regìa.

COSE & SUONI
Un po’ di pausa nell’attività di Lilith and the Sinnersaints dopo una quindicina di date promozionali del nuovo album “A kind of blues”. Si riprende in autunno.
www.tonyface.it
www.lilithandthesinnersaints.com
News sui Beatles su www.pepperland.it by me

CALCIO E SPORT
Archiviate delle ottime Olimpiadi, riparte un campionato sempre più livellato verso il basso con le solite polemiche paesane, imbrogli, accattoni etc.
Va bè.

IN CANTIERE
A metà percorso il libro sugli Statuto.
Presto qualcosa anche di stampo calcistico (ancora in fase embrionale).
Si torna a suonare con Lilith in autunno (Aosta, Torino, Brescia, Milano, Piacenza già confermate).
Del libro su Weller boh ????

giovedì, agosto 30, 2012

Get Bck: dischi da (ri)scoprire



Consueto appuntamento mensile con tre dischi da riscoprire.

GEORGE BENSON - JACK MC DUFF
Storico e seminale album doppio realizzato nel 1977 che raccoglie una serie di sessions dell’incredibile chitarra di George Benson (il figlio più accreditato del Maestro Wes Montgomey) e lo stupendo organo Hammond di Brother Jack Mc Duff.
Dalla hit ”Hot barbecue” a “Briar patch” inanellano una serie di eccellenti brani soul jazz e boogaloo.
Top nel suo genere.

FAIRPORT CONVENTION - Liege and lief
Formidabile band inglese di folk rock con il capolavoro del 1968 a base di un folk rock di qualità sopraffina di sapore tipicamente brit ma che pesca dalla lezione west coast psichedelica di Jefferson e Byrds.
La voce di Sandy Denny è tra le più belle dei 60’s.

SON HOUSE - The Original Delta Blues
Uno dei principali esponenti del Delta Blues, stile minimale, sporco, essenziale. Tra i più puri rappresentanti di un sound ormai perso e andato nonostante estimatori d’eccezione (prima Muddy Waters poi Jack White) ne abbiano portato avanti spirito, attitudine e stile.
Da “Grinnin on your face” a “Death letter blues” si viaggia nelle BASI del BLUES.

mercoledì, agosto 29, 2012

I batteristi più ricchi



Questa volta niente batteristi “sconosciuti” da valorizzare.
Solo quelli più RICCHI.
C’erano pochi dubbi al proposito ma nell’elenco stilato da Celebritynetworth.com in testa c’è RINGO STARR con patrimonio valutato sui 300 milioni di dollari. A seguire PHIL COLLINS (250) e DAVE GROHL (225).
Poi Don Henley degli Eagles, Lars Ulrich dei Metallica e solo sesto CHARLIE WATTS, davanti a Larry Mullen degli U2, Roger Taylor dei Queen, Joey Kramer degli Aerosmith e Chad Smith dei Red Hot Chili Peppers sui 90 milioni.
A seguire Travis Barker dei Blink 182, Tommy Lee dei Motley Crue, Tre Cool dei Green Day, Steven Adler dei Guns n Roses.
Stranamente è assente nella classifica Tony Face (ex Not Moving e Link Quartet attualmente con Lilith and the Sinnersaints).

martedì, agosto 28, 2012

Calcio Punìto – Glasgow Rangers, la caduta degli dei.



A cura di Alberto Sir Indigo Mood Galletti e con la collaborazione di Bill Stevenson, torna la rubrica Calcio Punìto, dedicata alla esemplare vicenda dei Rangers di Glasgow.

Ha destato sensazione tra gli appassionati di calcio internazionale la rovina totale di una delle più grandi istituzioni del calcio professionistico mondiale, i Glasgow Rangers.
Fondati nel 1873, e presto assurti al ruolo di prima potenza calcistica nazionale come espressione ed emanazione sportiva della comunità protestante e lealista della più grande città scozzese.
Teatro delle loro imprese il leggendario Ibrox Park, arrivato a contenere fino a 120.000 spettatori, nel quale i giocatori in maglia blu hanno inanellato una serie roboante di successi: 54 titoli nazionali (record mondiale), 33 coppe di Scozia, 27 coppe di Lega, 1 Coppa delle Coppe.
Dal momento della cessione a Craig Whyte (nella foto) un pericolosissimo businessman scozzese nel gennaio 2011, il club è stato perseguito dal fisco britannico per debiti potenzialmente enormi, messo in amministrazione controllata e quindi posto in liquidazione il 14 giugno 2012 ponendo fine ad una delle più grandi e vincenti realtà calcistiche dopo 139 anni di storia gloriosa.
Ai primi di luglio una nuova società è stata formata come Rangers FC ‘newco’, la quale ha acquistato lo stadio e il centro sportivo di allenamento, la quale ha dovuto fare nuova domanda per iscriversi sia alla federazione, che alla lega professionistica scozzese.
Il 4 luglio senza ancora affiliazione alla federazione, la proposta di ammettere la nuova società alla serie A viene respinta dagli altri 11 club (sarebbero serviti almeno 8 voti favorevoli). Dopo aver ottenuto un parziale riconoscimento dalla federazione, fu fatta richiesta di ammettere la squadra della nuova società alla serie B, in modo da minimizzare le perdite economiche per la serie A, dovute alla perdita di incassi per l’assenza della squadra più importante e al rinegozia mento dei diritti televisivi. La proposta è stata respinta all’unanimità da tutti i club del campionato con l’appoggio pubblico della federazione, con la motivazione che deve essere la cosa giusta (fair play) e non i soldi a condizionare le scelte politiche su questioni calcistiche.
Alla fine la federazione ha concesso l’agognata licenza di affiliazione al nuovo club e gli ha imposto di ricominciare dal gradino più basso del calcio professionistico, la IV divisione, ricordando al presidente e al manager che avrebbero potuto pure finire tra i dilettanti.
La stagione di nuovi Rangers è cominciata sabato 28 luglio a Brechin (la più piccola città del Regno Unito con una squadra professionistica) con un incontro di Ramsdens Challenge Cup , vinto a fatica per 2-1 dopo i tempi supplementari nonostante in squadra ci fossero 5 elementi della rosa dell’anno passato, tra i quali il portiere della scozia Alexander e il nazionale USA Carlos Bocanegra.
Dopo il deludente esordio in campionato 2-2 a Peterhead (15.000 abitanti), sabato scorso l’esordio in casa è stato decisamente all’altezza 5-1 all’East Stirlingshire davanti a 49.188 spettatori (dato statistico di enorme rilevanza), nuovo record mondiale per una partita di IV serie.
Dalla federazione e dalla Lega Professionistica scozzese (soprattutto), una lezione enorme di equità di trattamento e giustizia senza precedenti.

“La partita di sabato con l’East Stirlingshire sarà l’unico show in città per il weekend, mai da un lunghissimo periodo di tempo, una partita ha vissuto una vigilia così enorme sulle rive del fiume Clyde….
i Rangers non moriranno, finchè uno di noi respirerà i Rangers dovranno esistere….Questo Club significa moltissimo per moltissimi di noi. Siamo il CLUB DEL POPOLO, fondato solo per amore del gioco.
I nostri colori sono quelli della Union Flag, il nostro stemma il Leone Scozzese, siamo più di un Club, siamo un istituzione, in Scozia siamo LAA Istituzione, nonostante siamo soli e NON abbiamo alleati in questa terra se non il nostro stesso Clan…..al partire di questa nuova avventura salutiamo i nuovi giocatori e quelli rimasti come i nostri NUOVI PIONIERI….
Agli altri che ci guardano diciamo ‘siamo ancora qui, non ce ne siamo andati, non siamo morti. Siamo vivi e vegeti e molto arrabbiati, abbiamo noi stessi e tanto ci basta e ognuno di voi bene in vista. Un giorno, presto, torneremo in cima e non perdoneremo il vostro tradimento’.”


Bill Stevenson (a Ranger man, amico di AG)

lunedì, agosto 27, 2012

Omaggio a Neil Armstrong



Doveroso omaggio alla scomparsa di NEIL ARMSTRONG, il primo uomo sulla Luna.
EVENTO POP per eccellenza in chiusura di 60's.
Un evento MODERNISTA, FUTURISTA, PSICHEDELICO che lasciava prefigurare orizzonti senza limiti per l'umanità.
Così non fu, in realtà un "semplice" ulteriore tassello dell'infinita guerra fredda tra i due blocchi, ma nell'immaginario popolare fu qualcosa di inimmaginabile dai contorni "divini".
Soprattutto per chi era bambino ai tempi.

Il pop ha tributato interessanti omaggi all'evento dai BYRDS con "Armstrong, Aldrin and Collins" ai JETHRO TULL con "For Michael Collins, Jeffrey and me" fino ai più recenti e famosi "Man on the moon" dei REM e soprattutto "Walking on the moon" dei POLICE.
Ma il più realista e caustico "omaggio" (visto in un'altra ottica) è quello di GIL SCOTT HERON dall'album d'esordio del 1970 con "Whitey on the moon" in cui più o meno dice:
Un topo ha morso mia sorella Nell (con i bianchi sulla Luna)/
La sua faccia e le sue braccia hanno incominciato a gonfiarsi (con i bianchi sulla Luna)/
Non posso pagare il conto del dottore (con i bianchi sulla Luna)/
Tra dieci anni lo starò ancora pagando (mentre i bianchi sono sulla Luna)/
Mi hanno aumentato l'affitto (forse perchè i bianchi sono sulla Luna)/
Non ho acqua calda, il bagno, l'elettricità (ma i bianchi inatnto sono sulla Luna)/


Ricordo di aver visto l'allunaggio di mattina, con Tito Stagno che urlava alla TV.
La sera prima un vicino, abitavo in campagna, guardando la Luna avvolta da foschia, commentò in dialetto: "Si vede che sono atterrati , guarda quanta polvere hanno tirato su"

venerdì, agosto 24, 2012

Parte il campionato di calcio italiano 2012-2013.
Sempre più indebolito da partenze importanti, sempre più piegato su sè stesso, da tempo dietro anni luce a quello spagnolo, inglese, ultimamente tedesco e in procinto di essere surclassato da quello francese e magari anche russo.
Parlo di qualità, interesse, capacità di esprimere nuovi talenti, bel gioco, magari addirittura di onestà e regolarità.
Temo invece uno spettacolo ancora più deprimente del solito.

Per lo scudetto i nomi sono i soliti: Juve (favorita), Inter (un po’ ringiovanita, meno dispersiva del solito ma è sempre un’incognita), una Roma che punta in alto e potrebbe farcela se non si impantana nei soliti problemi e nelle tattiche suicide di Zeman (comunque un idolo !).
Vedo male l’indebolito Napoli e il Milan in smantellamento.
Nelle parti alte possono viaggiare anche Udinese e Fiorentina, più improbabile la Lazio.
Il resto si muoverà tra anonimo centro classifica e lotta per la retrocessione (sperando che il MIO Cagliari faccia qualcosa in più del solito modesto campionato). Nuovi nomi che possono fare il botto: Destro, Ogbonna, Insigne, Pogba, Muriel ( anche Sau al Cagliari può fare GRANDI cose).
Percentuali di vittoria scudetto (da verificare a maggio)
Juventus 40%
Roma 20%
Inter 10%
Napoli 10%
Milan 10%
Udinese 3%
Fiorentina 3%
Lazio 3%
Cagliari 1%
(...MAI disperare....)

giovedì, agosto 23, 2012

I Simpsons e il Rock



Non sono mai stato un estimatore dei SIMPSONS, anzi, mi lasciano piuttosto indifferente.

Ma è impossibile non rimarcare il grandissimo spazio lasciato all’interno dei vari episodi a nomi eccellenti e spesso molt oparticolari e ricercati dell’universo ROCK.
Dagli WHO a HENDRIX, via RAMONES, JAMES BROWN, WHITE STRIPES, PAUL MC CARTNEY, RINGO STARR, GEORGE HARRISON, MICK JAGGER, KEITH RICHARDS, U2, REM, AEROSMITH, METALLICA, SONIC YOUTH.
L’episodio 293 in particolare immagina un campo di vacanze in cui Homer trova tra gli istruttori Mick Jagger e Keith Richards aiutati da Brian Setzer, Elvis Costello, Tom Petty e Lenny Kravitz.

mercoledì, agosto 22, 2012

Mod Heroes: Marcello Mastroianni



Può sembrare improbabile vedere MARCELLO MASTROIANNI nelle vesti di “eroe Mod”.

Invece il suo look ne “La dolce vita” di Fellini (1960), in “Ieri, oggi e domani” di De Sica (1963), “8 1/2” (ancora Fellini del 1963) o “La vita privata” di Louis Malle (1962 con Brigitte Bardot) fino alla splendida parte ne “La notte” di Antonioni del 1961, con Jeanne Moreau e Monica Vitti, è stato un punto di riferimento per il concetto italiano di ELEGANZA, pulizia, raffinatezza, portamento, movenze, attitudine per i MODS più attenti allo STILE.

Da abbinare a sapienti scelte musicali a base di jazz, blues, rhythm and blues.

martedì, agosto 21, 2012

Cultura 60's: Danger man

DANGER MAN fu una serie di telefilm polizieschi (86 episodi in totale) in onda dal 1960 al 1962 e dal 1964 al 1968 in Inghilterra sulla ITV con protagonista il mitico PATRICK McGOOHAN (successiva star e produttore del più famoso THE PRISONER).
Il protagonista si chiamava John Drake ed era solito citare nel presentarsi la classica frase di James Bond “Drake, John Drake”.
Drake è il classico agente inglese al servizio della Nato in varie località del mondo e contrariamente alla consueta infallibilità di simili personaggi compie spesso errori, viene arrestato, i suoi piani falliscono.
In tutta la serie uccide una sola volta, nonostante abitualmente ci siano numerosi “cattivi” morti.
Non mi risulta sia stato trasmesso in Italia.
Recentemente gli episodi sono stati ristampati in DVD.

lunedì, agosto 20, 2012

Pu**y Riot



In questi giorni di vacanza ho letto tantissimo del "caso PUSSY RIOT", il gruppo "punk" di ragazze russe condannate a due anni di carcere (di secondo livello ovvero abbastanza duro.Spesso a migliaia di km dalla residenza, stanzoni di 50/100 persone condivisi con criminali comuni) per "vilipendio alla religione".
Trovo la pena ovviamente sproporzionata (anche se prevedibile) e il caso tipico di un regime liberticida.

Quello che mi ha lasciato perplesso è la "mobilitazione" del web, lo stesso che ha speso molte meno parole per la contemporanea tragedia di casa nostra, l'Ilva di Taranto o per la trentina di minatori letteralmente fucilati davanti alle telecamere in Sudafrica (se proprio vogliamo guardare all'estero).

E altrettanto perplesso mi hanno lasciato i fondi giornalistici di vari dotti intellettuali che prefigurano l'inizio di un periodo difficile per Putin a causa di questa condanna.
Sicuri che un dittatore (la Russia è chiamata "democratica" per convenienza: gas, affari, soldi a palate etc) ampiamente appoggiato dalla mafia che abitualmente elimina giornalisti scomodi, avversari politici e che non ha esitato a proseguire l'opera di radere al suolo la Cecenia, possa farsi impressionare da un gruppo "punk" ?

NOTA FINALE: il più squallido e tragicomico aseptto della vicenda è stato l'appello di STING alla libertà delle Pussy Riot seguito, un paio di giorni dopo, da un concerto in Costa Smeralda per la sorella di Putin pagato mezzo milione di euro.

venerdì, agosto 17, 2012

La veloce fine dell'arte di scrivere a mano



Nelle foto Joe Strummer scrive il testo per "Broadway" (da "Sandinista"), John e Paul qualcosa comunque di bello, Bob Dylan i nauto prende appunti, i testi scritti dagli autori di "Dear Prudence" e "Love reign oer me".

Una recente ricerca ha rilevato che un adulto può passare in media anche 41 giorni senza scrivere qualcosa a mano, uno su sette ammette di vergognarsi dei messaggi scritti di proprio pugno, mentre quattro su dieci confessano di usare regolarmente dei programmi di scrittura intuitiva per l’ortografia e uno su quattro di ricorrere alle abbreviazioni, modello messaggini.

La scrittura a mano sta lentamente scomparendo, sopraffatta dal progresso che ci ha riservato una tecnologia che ha pressochè cancellato l'uso della manualità nella scrittura, facendola entrare (per lo meno nel mondo occidentale “evoluto” e tecnologicizzato) in un ambito di antiquariato da preservare ma sempre meno utile.
Nessuna nostalgìa ma una parte della nostra personalità, che si esprime(va) anche attraverso la modalità di scrittura, che se ne va....

lunedì, agosto 13, 2012

Olimpiadi Londra 2012



Partite un po' in sordina si sono chiuse ieri delle OTTIME OLIMPIADI.
Nella leggenda BOLT e PHELPS e anche la nostra Josefa IDEM (oltre al NOSTRO Wiggins, il primo e unico MOD medaglia d'oro).
Record stellari della 4x100 giamaicana e di Rudisha negli 800, buoni risultati in generale, gare spesso appassionanti, belle imprese sportive.

Dominano i soliti ma fa piacere vedere tantissime nuove realtà emergere da ogni parte del mondo (rimane un mistero come l'insieme di tre nazioni come India,Indonesia e Pakistan, 1 miliardo e mezzo di persone, non riesca ad esprimere più di una manciata di medaglia di scarso valore).
Nello sport olimpico MINORE per eccellenza, il CALCIO, i supponenti brasiliani le prendono dal MESSICO e c'ho gusto.
L'Italia si comporta bene anche se è acclarato che siamo un paese di tiro a segno e fioretto (detto con affetto).
Scomparsi nel nuoto, assenti (con l'eccezione del triplo) nell'atletica, neanche qualificati in calcio e basket, piazziamo qualche medaglia qua e là nell'improbabile taekwondo, qualcosa con canoa e canottaggio, bene con pallanuoto e pallavolo e ottimo il PUGILATO (con l'oro RUBATO a Cammarelle).

Ripeto quanto già detto: se mancano la SCUOLA e le SCUOLE, se tutto parte dal talento personale e occasionale, se non c'è progettualità, vincere qualcosa sarà sempre casuale.

CASO SCHWARZER
Un uomo fragile, debole, in balìa di se stesso (ma anche di altri).
Un PIRLA comunque su cui si sono accaniti in tanti.
Spero paghi e sia lasciato nel silenzio.
Anche se credo che ci siano un bel po' di medaglie "strane", forse solo più furbe.
MA NON E' UNA NOVITA'.

CERIMONIA DI CHIUSURA:
Una parata circense (spesso indecorosa e ridicola) di nani, ballerine e qualche GIGANTE.
Fa piacere vedere i MADNESS, ascoltare "Parklife" dei BLUR in coro, il canuto, bollito (e tinto) RAY DAVIES cantare "Waterloo Sunset" e anche i BEADY EYE stonacchiare "Wonderwall".
Burinissimo George Michael, sfigatissime le Spice Girls (ma non ne dubitavo), ultra barocca Annie Lennox, ridicolo l'annuncio della presenza dei Pink Floyd (c'è il solo Nick Mason...), pallosi i continui inserimenti di brani dei Beatles con tanto di prevedibile "Imagine" (basta !) con filmato ("esclusivo"...??..) di Lennon ma IL MEGLIO lo concedono i due QUEEN con Jessie J alla voce dopo filmato introduttivo con F.Mercury e "We will rock you": difficile fare una cosa più TAMARRA !
Un capolavoro, un record che rimarrà a lungo insuperato.

Chiudono dignitosamente gli WHO con Roger, Pete e Zak in discreta forma con un medley di "Baba O Riley", "See me feel me" e una "My generation" coperta dai fuochi d'artificio.

venerdì, agosto 10, 2012

Drug Albums



Nelle foto la Acid Queen per eccellenza, Tina Turner in "Tommy", Bob Dylan nei mid 60's, Keith Richards e un manifesto appropriato, Lou Reed nel 1974, Iggy Pop e David Bowie nel periodo d'oro....

Non è una grande novità nè una particolare scoperta che molti album di “rock” sono stati concepiti e suonati sotto l’effetto dei più svariati tipi di droghe.
Non si contano quelli dei 60’s e 70’s, molti dei quali diventati dei classici assoluti, ma anche successivamente i nostri “eroi” non si sono fatti mancare niente. In generale l’assunzione di droghe di vario tipo in contesti rock è da sempre piuttosto frequente e di conseguenza la lista potrebbe proseguire per parecchie pagine.
(sono già state fatte numerose classifiche in tal senso).
Di seguito un elenco alfabetico di alcuni classici dove l’uso di stupefacenti ha decisamente plasmato la musica, i testi, la creatività degli artisti.
Ho escluso nomi e gruppi reggae per ovvi motivi (non credo che nessun album di quel tipo sia stato concepito senza kili di erba).

13th Floor Elevators – Easter Everywhere
(Rocky Erikson si è sempre dato piuttosto da fare con le sostanze lisergiche e questo è un album esemplificativo in tal senso)
Beatles – Revolver
(I Fab Four passano dalle canne agli acidi e il loro capolavoro del 1966 è quello più esplicitamente influenzato dal nuovo corso)
Birthday Party – Junk Yard
(Nick Cave e l’eroina hanno a lungo convissuto ma questo album lo coglie nel periodo più rabbioso e aggressivo)
David Bowie – Station To Station
(Vicino alla morte per il consumo smodato di cocaina, in preda a visioni e incubi, Bowie ha più volte dichiarato di non ricordare nulla di questo periodo)
Jeff Buckley - Grace
(Album in cui Jeff non nasconde la sua passione per l’eroina)
Depeche Mode - Songs of faith and devotion
(Dave Gahan immerso in un incredibile mare di speedball più volte vicino alla morte. Si salverà)
Doors – The Doors
(La summer of love di acidi ed erba)
Bob Dylan - Highway 61 revisited
(Bob scopre la marijuana, e non solo, a cui introdurrà a breve gli amici Beatles)
Eagles - Hotel California
(Montagne di cocaina con i soldi di un successo mondiale)
Fleetwood Mac – Tusk
(Cocaina a valanghe con condimento di alcool)
Grateful Dead - Aoxomoxoa
(Grateful Dead e acidi sono stati a lungo la stessa cosa, poi sono passati alla polvere bianca)
Jimi Hendrix Experience – Are You Experienced?
(Jimi, la sua creatività sconfinata e belle dosi di acidi, prima di passare all’eroina e finire molto male)
Jane’s Addiction – Ritual De Lo Habitual
(Perry Farrell non ha mai nascosto certe cattive abitudini)
Jefferson Airplane – Surrealistic Pillow
(Uno dei manifesti dell’acid culture)
Libertines – The Libertines
(Bè, basta il nome: Pete Doherty)
MC5 - Kick out the jam motherfuckers
(Gli esplosivi MC5 non disdegnavano alcun tipo di stordimento chimico)
Monster Magnet - Dopes to infinity
(Per i precursori dello stoner basta il titolo)
New York Dolls - New York Dolls
(Da queste parti girava veramente di tutto e nei testi ricorre spesso)
Nirvana – In Utero
(La parabola suicida di Kurt era già in pieno svolgimento)
Oasis – Be Here Now
(Cocaina a fiumi, menti annebbiate, album non memorabile)
Pink Floyd – The Piper At The Gates of Dawn
(Il manifesto inglese dell’acido)
Primal Scream – Screamadelica
(Un bel mix di sostanze per uno degli album più importanti degli ultimi anni)
The Prisoners - The wisermiserdemelza
(Il secondo album per loro stessa ammissione registrato sotto l'effetto degli acidi).
Queens of the Stone Age - s/t
(Un altro gruppo di quelli che si è sempre divertito a mischiare un po’ di tutto)
Rolling Stones – Exile on Main St
(Dalla fine dei 60’s ai 70’s inoltrati è girato di tutto. Decine di libri, centinaia di foto, testimonianze, testi, leggende etc lo hanno ampiamente provato)
Sex Pistols – Never Mind The Bollocks
(Tra anfe, coca ed eroina uno degli album più importanti di sempre)
Sleep - Dopesmoker
(Basta il titolo 1...)

Spacemen 3 – Taking Drugs To Make Music To Take Drugs To
(Basta il titolo 2.....)
Stooges – Raw Power
(Poco da dire su Iggy e le sue abitudini 70’s)

Johnny Thunders and the Heartbreaker – L.A.M.F.
(Poco da dire su Johnny e le sue abitudini per un po’ tutta la vita)

Sly and the Family Stone – There’s A Riot Goin’ On
(Poco da dire sulle abitudini di Sly dal primo all’ultimo album)
Velvet Underground – The Velvet Underground and Nico
Velvet Underground White Light/White Heat
Lou Reed - Live take no prisoners

(Poco da dire su Lou Reed e sui suoi 70’s e 80’s)

mercoledì, agosto 08, 2012

RAI 5 e un motivo per pagare il canone senza bestemmiare



Sull'iniquità e assurdità del Canone RAI si è spesso discusso e non occorre proseguire a sparare sulla Croce Rossa.
Ma se vogliamo farci una ragione sull'utilità di quell'esborso annuale credo che un'occhiata costante alla programmazione di RAI 5 ci allevierà almeno un poco dal triste impegno.
Una rete che affianca alle preziose repliche di "Passepartout" e "Il capitale" di P.Daverio, varie di Gordon Ramsay, simpatici e appassionanti programmi (di cui non perdo una puntata...) come "Gli indigeni siamo noi" (gente da terre lontane portati a giudicare la nostra"civiltà") o "Posso venire a dormire da voi?" (il francese che gira i posti più improbabili e talvolta pericolosi del mondo cercando di farsi invitare a dormire dai locali) oltre al grande DAVID LETTERMAN SHOW.

Ma soprattutto una programmazione di eventi musicali di altissima qualità: interi concerti di (visti in questi giorni) Paul McCartney, Solomon Burke, Bob Marley, Sex Pistols, Eric Clapton, BB King, Amy Winehouse, Stevie Wonder tra i tanti e documentari ben fatti, curatissimi e competenti sulla STORIA DEL ROCK, sulla CANZONE DI PROTESTA, la STORIA dei RAMONES, la vita di NAT KING COLE.

I 100 e passa euro buttati ogni anno hanno almeno uno scopo: RAI 5

martedì, agosto 07, 2012

Batteristi "sconosciuti": Terry Chimes



Prosegue il viaggio tra i batteristi sconosciuti ovvero quelli, pur bravi e che hanno fatto la storia ma che non trovereste mai in una classifica dei migliori.

Strana storia quella di TERRY CHIMES.
Fonda i CLASH (dopo la breve esperienza proto punk con i London SS con Mick Jones e Paul Simonon) e registra con loro il primo storico ed epico album del 1977 per lasciare subito dopo il posto a Topper Headon.
Torna brevemente nella band nel 1982 per sostituire Topper devastato dall’eroina, va in tour in USA (supportando gli Who), partecipa al video di “Rock the Casbah” (curiosamente uno dei pochi brani prevalentemente composti proprio da Topper Headon) e se ne va di nuovo a novemebre dello stesso anno dopo il concerto a Montego Bay in Giamaica.

Nel frattempo aveva suonato anche con gli Heartbreakers di Johnny Thunders e i Generation X di Billy Idol (tra il 79 e il 1980).
Successivamente lo troviamo con gli Hanoi Rocks nel 1985, i Cherry Bombz nel 1986 (con Andy McCoy e Nasty Suicide ex membri degli Hanoi Rocks e con Dave Tregunna ex membro degli inglesi Sham 69 e futuro bassista dei Lords of the New Church) e perfino con i Black Sabbath nella loro tournée chiamata "Eternal Idol Tour" nel 1987-88. Ha suonato anche con i London Cowboys di Glen Matlock e Jerry Nolan e nel 1979 con la band punk wave degli International Cowboys (con cui realizzò il primo album “The original sin”) con Pete Jones e Keith Levene, futuri membri dei PIL.

Durante il tour con i Black Sabbath, a causa di un malanno ad un braccio, scopre la chiropratica (pratica di “medicina alternativa” per il ristabilimento muscolare e osseo), abbandona la musica e diventa un chiropratico professionista.
Nel 2003 è entrato nella Rock n roll Hall of fame.
Stile asciutto, preciso, irruente, qualitativamente non eccelso ma funzionale alle band a cui ha prestato il suo drumming.

lunedì, agosto 06, 2012

Olimpiadi Londra 2012



Come in ogni Bar Sport che si rispetti un commento alla prima settimana di OLIMPIADI è doveroso.

Olimpiadi un po' sotto tono: mi aspettavo di più dalla "mia" Londra, a partire dalla pacchiana, interminabile e un po' casereccia cerimonia d'inaugurazione (con gli ottimi Arctic Monkeys e un bolsissimo, stonatiello e finto-ggggiovane Paul McCartney con una trascurabile "Hey Jude").
Per il resto la sfilata delle nazioni alla cerimonia è uno degli spettacoli più belli in assoluto che non manco mai da decenni di seguire.

Un'Olimpiade, fino ad ora, con pochissimi record, pochi personaggi (esclusi i "soliti noti" Bolt e Phelps, il "nostro" Wiggins, gli Usa del basket e poco altro), un po' di noia.

Bene fino ad ora l'Italia che pesca come sempre dall'inesauribile serbatoio di scherma e tiro, piazza un oro nel tiro con l'arco in una finale super emozionante e un altro ottimo nella canoa.
Affonda il nuoto e forse gli antipaticissimi e insopportabili Pellegrini e degno moroso Magnini non avevano tutti i torti a prendersela con allenatori e preparazione.
Speriamo in qualche altra medaglia pregiata da pugilato e qualche sport di squadra (pallavolo e pallanuoto maschile).
Stupisce Murray che cancella Federer in finale del tennis (italiani/e non pervenuti).

Il medagliere è dominato da USA e Cina (questi ultimi con un miliardo e mezzo di persone tra cui scegliere e metodi di preparazione estremi - in questo momento stanno incominciando ad allenare bambini di cinque o sei anni che saranno campioni olimpici tra 12 o 16...), la prevedibile Gran Bretagna (e come ogni volta la squadra di casa può contare su aiutini scandalosi dei giudici, vedi ciclismo su pista e ginnastica), la sempre sorprendente Corea del Sud (20 medaglie , 10 ori da un paese di 50 milioni di abitanti).
Ci si aspettava di più da Germania, Brasile, Australia, Giappone molto indietro mentre la Russia accumula 35 medaglie ma solo quattro ori.

Infine due parole sul CALCIO abitualmente snobbato e sempre poco interessante.
Anche a causa di una formula che ha portato quattro squadre africane, tre asiatiche, due centramericane e solo tre europee e due sudamericane (lasciando a casa Germania, Argentina, Francia, Italia, Olanda etc etc).
In semifinale il favoritissimo Brasile oltre a Giappone, Corea del Sud e Messico.
Fuori subito Spagna e Uruguay (pur con nomi di tutto rispetto in squadra) e la Gran Bretagna ai quarti...mah...

sabato, agosto 04, 2012

"Les Rebelles du foot" - I ribelli del football



Eric Cantona ex star del Manchester United, sarà al Festival di Locarno in questi giorni per presentare il suo documentario "Les Rebelles du foot" (I ribelli del calcio) film che racconta la vita di cinque calciatori protagonisti per le loro lotte al di fuori del campo:
l'ivoriano Didier Drogba (che nel 2004 si impegnò per fermare la guerra civile in Costa D'Avorio), il cileno Carlos Caszely (che sfidò la dittatura di Pinochet appoggiando opposizione), l'algerino Rachid Mekhloufi (attaccante del St. Etienne, durante la guerra in Algeria, lasciò la Francia per unirsi al Fronte di Liberazione Nazionale algerino), il brasiliano Sócrates (anti conformista per eccellenza che introdusse nel Corinthias l’autogestione) e il bosniaco Pedrag Pasic che durante i bombardamenti del 1990 a Sarajevo fondò una scuola di calcio multietnica e decise di non lasciare il Paese.
Related Posts with Thumbnails