venerdì, gennaio 23, 2009

The Rolling Stones






Ogni tanto parlo in dettaglio dei miei musicisti preferiti.
La lista è lunga: Beatles (9 dic 08), Graham Day (27 ott 08), Prisoners (6 giu 06), Oasis (7 ott 08), Paul Weller (27 mag 08), Ruts (23 sett 06), Who (22 mag 06), Monkees (28 giu 06), De Andrè (8 genn 09)
Ne mancano ancora un po’ a partire dai ROLLING STONES.

Difficile analizzare una carriera così lunga, ma ci ho provato, eliminando la marea di inutili live e compilations varie e lasciando perdere le opere soliste, per lo più scontate e mediocri (se si eccettuano alcuni dischi jazz di C.Watts, qualche brano di Mick e “Talk is cheap” di K.Richards, buono per quanto prevedibile.

Ladies and gentlemens The Rolling Stones

The Rolling Stones 1964 7.5
Grezzi, acerbi, cattivi.
Esordio con il coltello tra i denti a base di rythm and blues (“Walking the dog”, “Can I get a witness”), rock n roll (“Route 66” , “Carol” ) , blues ”I’m a king bee”). Fulminante

The Rolling Stones No. 2 1965 6
Molto meno convincente il secondo, più raffazzonato e alla ricera di un’identità, ma con “Off the hook” e “Time is on my side” che brillano

Out of Our Heads 1965 6.5
La band incomincia a crescere vistosamente. Ancora tante covers (la travolgente “She said yeah”) ma anche le prime songs autografe come la splendida “The last time”, mentre impazza su singolo “Satisfaction”

December's Children (And Everybody's) 1965 6.5
Solo per il mercato americano mischia brani da “Out of our heads” a bsides (con un capolavoro come “I’m free” e il nuovo singolo “Get off my cloud”)

Aftermath 1966 7
Il primo album firmato interamente Jagger Richards e dove Brian Jones si apre a nuovi strumenti ed arrangiamenti.
Ci sono vette come le classiche “Lady Jane” e “Under my thumb”, la lunghissima (e un po’ inutile) “Goin’ home” e una serie di altri buoni brani

Got Live if You Want It! 1966 6.5
Grezzo e imperfetto, coglie però in pieno l’atmosfera live del periodo, infilando unaserie di hits impressionante , da “Satisfaction” a “19th nervous breakdown” più qualche rarità

Between the Buttons 1967 6.5
Gli Stones guardano oltre il consolidato territorio R&B e Rock n roll alla ricerca di nuovi orizzonti artistici.
Nuovi suoni e composizioni più curate e meno prevedibili ma il risultato non è eclatante e l’album non regala momenti indimenticabili tra accenni psichedelici, vaudeville, canzoncine ironiche.

Their Satanic Majesties Request 1967 5.5
In pieno trip psichedelico, presunta risposta a Sgt Peppers, “Their satanic..” risulta in realtà uno sconclusionato esperimento mal riuscito.
Si salvano “2000 light...” , “Citadel” , “She’s a rainbow”, ma è un album che difficilmente si riesce a prendere sul serio

Beggars Banquet 1968 7.5
Gettata alle ortiche la paccottiglia psichedelica e con l’ultimo apporto di Brian Jones prima della tragica scomparsa, gli Stones scrivono uno dei loro capolavori.
Rock minimale, suonato con l’anima, scarno e crudo, ma soprattutto songs senza tempo come “Sympathy fr the devil”, “Street fighting man”, “Stary cat blues” , “Jigsaw puzzle”

Let It Bleed 1969 8
Gli ultimi due brani con Brian , i primi due con Mick Taylor e uno dei capolavori degli Stones (e della musica rock).
Da “Gimme shelter” a “Midnight rambler” dalle suggestioni country (nate dall’amicizia tra Keith e Gram Parsons dei Byrds) e blues, alla splendida conclusione di “You can’t always get waht you want” , è un album perfetto

Get Yer Ya-Ya's Out! The Rolling Stones in Concert 1970 6.5
Uno dei loro, innmerevoli, miglior live.
Ancora grezzo e rabbioso infila una serie di hits impressionante

Sticky Fingers 1971 8
Reduci da due album superbi gli Stones riescono a confermarsi qualitativamente (a partire dalla mitica copertina di Warhol). Album drogatissimo ma irresistibile, a partire da “Brown sugar” , “Wild horses” e “Sister morphine”, ma senza dimenticare “Moonlight mile” e i fiati di “Bitch”

Exile on Main St. 1972 9
Il capolavoro della band, che in due album raccoglie, pur senza brani memorabili, tutto il mood Stones, tra rock, blues, funk, soul e un Jagger in forma smagliante.
Il suono è crudo e diretto, sporco e scarno, il tutto suona sincero (forse per l’ultima volta)

Goats Head Soup 1973 6.5
Il perido d’oro scema lentamente verso produzioni più modeste, a partire da questo buon lavoro ma che raramente vive di vette, vira verso il funk e con “Angie” occhieggia spudoratamente al mercato.

It's Only Rock 'n' Roll 1974 6.5
L’ultimo album con Mick Taylor, abitualmente poco considerato dalla critica, ma in realtà poderosamente funk rock, con un paio di gemme come la title track e “Fingerprint file” e altri eccellenti momenti come “Luxury” e la cover di “Ain’t too proud..” dei Tempatations

Black and Blue 1976 7
Arriva Ron Wood (e soprattutto Billy Preston), il sound vira pesantemente verso funk, black sound, soul, reggae, jazz blues raffinato (“Melody”). Un lavoro molto particolare e inusuale ma eccellente.

Love You Live 1977 7
Un ottimo live, tra i migliori della lunga serie, corredato da un’orrenda copertina di Andy Warhol e pieno di classici e piccole rarità.

Some Girls 1978 6.5
In piena era punk e disco music gli Stones sanno ancora destreggiarsi con furbizia e abilità, concedendosi al dancefloor con la celeberrima “Miss you”, ma ruggendo con alcuni consueti riff “alla” Keith e ritornando al country nell’ironica “Faraway eyes”

Emotional Rescue 1980 5
Brutto, poco ispirato, svogliato e troppo equilibrato nel volersi dividere tra dance, rock da FM, ballate etc.

Tattoo you 1981 6
Una raccolta di brani inutilizzati negli ultimi otto anni e opportunamente rimixati e risistemati, un paio di nuove songs (la nuova hit “Start me up”), ospiti vari (Pete Townshend, Sonny Rollins tra gli altri) , il tutto ben confezionato e venduto come sempre a tonnellate.
L’Industria Stones funziona a pieno regime

Undercover 1983 4.5
L’aspra divisione tra Jagger (più orientato verso dance e sperimentazione) e Richards (legato al “buon vecchio rock”), partorisce un album pessimo, con testi oscuri, suoni levigati, tempi funk disco, ma soprattutto canzoni modeste e di poco conto.

Dirty Work 1986 5.5
Con Charlie Watts impegolato nell’eroina e nell’alcolismo (sostituito in numerose songs) e la morte dello storico “sesto Stones” Ian Stewart, “Dirty work” non nasce sotto i migliori auspici e se si considera che i migliori brani sono due covers (“Harlem shuffle” e “Too rude”) è chiaro che la crisi artistica continua

Steel Wheels 1989 5.5
Il riavvicinamento di Mick e Keith, dopo due anni di break e (deludenti) album solisti, coincide con l’ultimo album di Bill Wyman. Apprezzabile lo sforzo di continuare, molto meno i contenuti che a parte l’arabeggiante “Continental drift” , sembra voler suonare il più possibile “alla Stones” scegliendo e riproponendo abilmente tutti i clichès musicali della band.
Trascurabile

Voodoo Lounge 1994 6
Dopo cinque anni di attesa, altri (sempre trascurabili) album solisti e una marea di compilations, live album e rarità varie, il nuovo sforzo è addirittura doppio, si avvale della produzione di Don Was, suona di nuovo “crudo e diretto” (seppure riprodotto artificialmente) ma non di meno, è un grande passo avanti ed il migliore loro album dal 1978.
E “Love is strong” , “Suck on the jugular” e “I go wild” sono proprio ottime songs

Stripped 1995 7
Uno stupendo live , registrato in piccoli club, spesso in versione semi acustica con grandi songs del passato e un feeling unico che pervade il tutto.
Da “Like a rolling stone” di Dylan a “Love in vain” e vecchie gemme nascoste come “Spider and the fly” , “Not fade away” e “Sweet Virginia”, “Stripped” è uno stupendo inno al rock blues

Bridges to Babylon 1997 5
Per un nuovo trionfale tour un nuovo album con tutte i tasselli “Stones” al loro posto, ma con rarissime tracce di anima

A Bigger Bang 2005 7
Solita serie di live e compilation a riempire un buco di otto anni e contro ogni previsione “Bigger bang” restituisce gli Stones al top della forma.
Il suono si scrolla di dosso ogni tipo di pomposità, recupera la raucedine dei 60’s e dei primi 70’s, ritorna nel blues più marcio e sporco, Keith schitarra che è un piacere, Mick canta come sempre al meglio, dietro c’è un feeling da paura. Bellissimo.

20 commenti:

  1. Un po di Stones ci volevano!
    Bravi..bravi..si faranno...
    C

    RispondiElimina
  2. Fino ad Aftermath le discografie USA e UK sono diverse, da 3 album in USA ne tiravano fuori 5!
    tutti i pezzi che in UK non erano sui dischi stanno su FLOWERS, che se gli si accorda la dignità di disco vero e proprio (secondo me) è tra i migliori dichi di tutti i tempi.
    Infatti l'"Out of our heads" USA è il mio album preferito degli Stones insieme a EXILE.
    Mentre sarei un po' più largo di manica con gli Stones '80, EMOTIONAL, TATTOO YOU e anche STEEL WHEELS a me non dispiacciono. (tranne UNDERCOVER al quale darei un bel 3).

    RispondiElimina
  3. Mah, ho provato a riascoltare un po' tutto prima di fare questa discografia e gli album degli 80 sono davvero scarsi.
    Forse Tatto you è meglio (ma perchè contiene pezzi vecchi...)

    RispondiElimina
  4. Mi inviti a nozze, Tony: gli Stones sono in assoluto la mia band preferita di tutti i tempi.
    In linea generale concordo, però:

    - "Their Satanic Majesties Request", secondo me è un disco bellissimo e sottovalutato. Lontano anni luce dal sound Stones, e forse per questo non riconosciuto e apprezzato in tutto il suo valore.

    Dal 1968 al 1972, da "Beggars Banquet" a "Exile On Main Street", poi non hanno avuto rivali.
    La più grande rock'n'roll band di sempre.
    "Let It Bleed" è il mio disco preferito (era anche il titolo della mia fanzine negli anni '90, ricordi?).

    I dischi successivi vedono la parabola creativa del gruppo affievolirsi disco dopo disco, ma ci sono alcuni picchi che interrompono il trend.
    Due titoli su tutti: "Some Girls" e "Tattoo You".

    Sono pienamente d'accordo sul fatto che "Undercover" sia la più immonda schifezza prodotta da Jagger/Richards & Co, mentre un disco sconosciuto ai più e sottovalutato dagli altri, secondo me, è "Dirty Work" del 1985.

    Dei seguenti solo "A Bigger Bang" restituisce appieno la grandezza dei Rolling Stones...

    RispondiElimina
  5. A me TATTOO YOU piace (ancora) un casino!
    circa le diverse compilazioni USA/UK lasciamo perdere,idem alcune versioni su cd.
    Tempo fa mi sono fatto acquistare BETWEEN THE BUTTONS (che trovo bellissimo)in cd..beh..mancavano due pezzi splendidi come Back Street Girl e Please Go Home ed al loro posto LETS SPEND e RUBY T che ho gia in tutte le salse.
    Shame.
    C

    RispondiElimina
  6. Mi associo alla visione di Pibio,sono anche io un estimatore di FLOWERS che per me non è una semplice raccolta,per il solo fatto che ricordo come fosse oggi il giorno in cui entrò in casa mia:avevo una bella fonovaligia di quelle grige,con i due altoparlanti che si estraevano dal coperchio...lo misi a 33 giri con la rotellina(16-33-45-78)e restai ad ascoltarlo e riascoltarlo per ore,fuori pioveva ma dentro quella stanza era entrato il sole.
    Avevo circa sette anni.
    La roba anni 80 e seguente invece non la reggo proprio,è una questione di sonorità ancor prima che di composizioni.
    "Satanic majesties" ha dei momenti eccezionali,ma in altri ci vedo proprio una forzatura...secondo me la conversione psichedelica nei RS non è mai stata troppo convincente,se la si paragona ai coevi Pink floyd,Deviants,Pretty things ecc... passa sicuramente in secondo piano,anche rispetto allo stesso "Sgt.Peppers" che invece brilla di luce propria.

    RispondiElimina
  7. Concordo con Ursus su "Satanic..."
    L'album non è di per sè brutto o scadente ma è il fatto che lo fanno gli Stones.
    Una cosa assolutamente fuori luogo e con poco senso, innaturale, forzatissima.

    RispondiElimina
  8. meglio la steve rogers band

    RispondiElimina
  9. sui rolling stones avrei così tante cose da scrivere ...che alla fine non riesco a scrivere niente :) e vado avanti a leggermi i giudizi di tony ed i commenti

    buon we F

    RispondiElimina
  10. eccomi con più tempo...dopo essermi letto il tutto, devo dire che trovo i commenti ed i voti di tony centrati e mi trovo daccordo anche personalmente (nel senso di gusti personali e non "oggettivi") con lui.

    per quanto mi riguarda ho conosciuto gli stones grazie alla cugina con qualche anno più di me, che, mentre io e suo fratello giocavamo a macchinine sul pavimento, ci suonava "let's spend the night together/ruby tuesday". il primo album che ho sentito (e "cassettizzato" per intero è stato invece "goats head soup" sempre sullo stereo della cugina (vinile italiano), mentre la prima cassetta duplicata è stata "exile on main st", la cassetta originale fu acquistata dal cugino (che sono certo ci stia leggendo) in un negozietto ricordi che era vicino al coin di pzza 5 giornate...nel 73...da allora non ho più abbandonato le pietre, mie n.1 fino al punk (poi oscurate da clash e jam nei miei interessi) ma comunque sempre alte nella mia classifica personale, almeno sino a "dirty works".

    un paio di nannetti: nel 1976 ho imparato un termine italiano a me, studente liceale, allora sconosciuto: "prezzo calmierato" a causa dell'uscita contemporanea di "black and blue" ed una raccolta cheap periodo decca (non era "rolled gold", un' altra, stampa italiana, doppia con copertina bianca non apribile), ed un negoziante di cernusco che continuava a sostenere erroneamente che avrebbe avuto il calmiere su black n blue.

    nell'1980 ricordo l'imbarazzo di avere "emotional rescue" nel sacchetto ed essere in piazza mercanti (o forse era ancora il ritrovo mod di transex). il fatto di aver acquistato gli stones 'contemporanei' poteva suscitare vergogna ed anatema... per poi scoprire che in realtà molti dei nostri amici mod (specialmente quelli di "piazza aspromonte") ce l'avevano anche loro... altri tempi :o))

    vabbè aggiungo l'ultimo stones-nanetto: la canzone più assurda che ho mai sentito suonare da un dj in un locale pubblico (quindi con l'intento di far ballare la gente) è dei rolling stones ed è...."high and dry" (da aftermath, chi conosce la canzone capisce perchè dico "assurda"). metà anni 90, bresso, ed il dj era henry.... ed ancora adesso lo irridiamo per quella scelta, ma nello stesso tempo lo amiamo :)

    buon we again flavio

    RispondiElimina
  11. and Dry la vedo durissima da ballare!
    ma complimenti a Henry x il coraggio!!
    C

    RispondiElimina
  12. and Dry la vedo durissima da ballare!
    ma complimenti a Henry x il coraggio!!
    C

    RispondiElimina
  13. sentivo che dovevo fare un salto sul tuo blog...gli STONES sono assieme ai PISTOLS la mia band preferita di tutti i tempi, ho cominciato ad ascoltarli a 14 anni con il disco della De Agostini della grande storia del rock (tra l altro una compilation di tutto rispetto: includeva Satisfaction, Jumping jack flash, little red rooster, route 66 e we love you tra gli altri...) e ogni volta mi regalano lo stesso identico piacere come se li sentissi per la prima volta!!! A bigger bang ce li ha restituiti grandi come una volta! Uno dei miei progetti e' tenere un dj set solo di pezzi degli Stones e covers ben riuscite fatte da altri (avete mai sentito Amanda Shankar e la sua versione di JJ FLASH e' incredibile) prima o poi ce la faro, in ogni caso non mancano mai nel mio dj set:
    - live with me (let it bleed e' il migliore, condivido!!!)
    - sympathy for the devil
    - carol (grande cover!)
    - I just wanna make love with you (ma ho suonato pure l ottima versione dei Not Moving!)
    altre canzoni preferite:
    - slave (da tattoo you quando la ascolti ti immagini proprio il riff umano davanti a te!!!)
    - can t you hear me knocking
    - think
    - where the boys go
    - dance little sister
    oltre a quelle citate ovviamente
    ciao!
    il valo drynamil

    RispondiElimina
  14. chi ha il link sul sito MODS foto anni 80?

    RispondiElimina
  15. http://www.freewebs.com/80smodrevival/

    RispondiElimina
  16. avete sentito le dichiarazioni del nostro premier sulla sicurezza???
    senza parole
    c

    RispondiElimina
  17. va be' non ci pensiamo..

    KEITH R.E'UNICO :
    in una data dell'ultima o penultima tourne e' riuscito a sbagliare l'intro di Honky Tonk Women..cioe' non bisogna essere musicisti x capirne la semplicita.
    Eppure, dopo le migliaia di volte che l'avra'suonata, e' riuscito a sbagliarla.

    KEITH RICHARDS E' UNICO

    C

    RispondiElimina
  18. Tony, ho il cd, che canzoni strafighe!

    RispondiElimina

Related Posts with Thumbnails