martedì, novembre 29, 2005

Paul Weller said


JAM reunion ??

"Nah that would never happen. Why would I want to go back? For nostalgic reasons? That's never good enough,"
"My philosophy is to embrace the new day and get on with it.
If The Jam reformed now it'd just be a sad cabaret and that's not what I'm about at all."

venerdì, novembre 25, 2005

Le compilations del Libretto Rosso vol. 3


Greenhornes - Pattern skies
Il nuovo album "Sewed soles" è un concentrato irresistibile di puro garage beat tra Them e Texas punk con sprazzi psichedelici.
"Pattern skies" ha poi un video super

Strokes - Juicebox
Il primo singolo dal nuovo album in uscita più in là.
Stupendo con un video inquietante very sex drugs and rock n roll

Paul Weller - Here's the good news
Un grande brano dal nuovo "As is now" in pieno stile vaudeville Kinks con video spartano ma bellino

Small Faces - Raggi verdi
La versione in italiano di "Green circles" (che mi fece avere a suo tempo Cpt. Stax) trova finalmente la luce su "Tin soldier-The Anthology" , tre cd dedicati alla carriera di Steve Marriott dagli Small Faces agli Humble Pie agli ultimi brani con Peter Frampton

Tom Waits - You can never hold back spring
Dal nuovo film di Benigni la classe di sempre del grande Tom

Not Moving - No friend of mine
Tratto dal nostro "Live in the 80's" è un brano fatto poche volte e che doveva finire su "Sinnerman" e che precede di secoli le Hole ...stranissimo , sembra di sentire Courtney Love su base stoner...
Me lo ero dimenticato e l'ho ritrovato abbandonato su una live tape.
E' quello più bello del nostro live .
Per ascoltarlo a macca c'è l'mp3 su www.notmoving.net .
Poi ditemi cosa ne pensate

Madonna - Hung up
La dance al massimo dell'eccellenza .
Piaccia o no lei è una regina di queste cose e il brano è contagioso

Rita Lee - Bossa n Beatles
Lei era la voce dei Os Mutantes nei 60's , una band brasiliana , tra le più incredibili in ambito psichedelico , geniali , dimenticati , sperimentatori.
Il nuovo album omaggia i Beatles in versione bossa .
Delizioso , da "A hard day's night" a "Lucy in the sky with diamonds".




martedì, novembre 22, 2005

Black Convict's songs

Anni fa uscì un triplo vinile raccolto in uno splendido cofanetto , corredato da tre libretti con testi in inglese e tradotti in italiano , ricchissimi di note , che racchiudeva una serie di registrazioni effettuate nelle carceri nere americane .

Il cofanetto si chiamava "Black convict's songs - Worksongs and blues" e conteneva le registrazioni fatte da Alan Lomax in Mississipi nel 1947 , da Harry Oster in Lousiana nel 1959 e da Bruce Jackson in Texas nel 1965.

Non ci sono bluesman "di professione" ma solo carcerati neri che subivano soprusi di ogni tipo a causa del colore della pelle e che in queste preziosissime testimonianze cantavano attraverso il blues e il gospel la loro sofferenza.

Sono brani di un'intensità estrema che vanno ben oltre quello che si può provare all'ascolto di Robert Johnson , di Leadbelly o dei primi John Lee Hooker , Muddy Waters o Brownie Mc Ghee.

Questo è IL BLUES dei carcerati registrato (nel caso di Alan Lomax , uno dei più grandi ricercatori di musica tradizionale americana , con uno dei primi registratori portatili in assoluto) in carcere da persone anonime.

Il cofanetto è ormai introvabile ma sul sito www.rounderstore.com si trovano i CD separati.

Questo è uno dei punti cardinali del blues e della musica moderna.
Molto brani sono scanditi dalla sola voce accompagnata dal battito di mani o del piccone o di un barattolo.
EXTREME !

Ai confini del mondo : la Gagauzia














Prosegue il nostro viaggio ai confini del mondo alla scoperta dei luoghi più chiusi e lontani. Abbiamo parlato della Transnistria , del Somaliland , della Kabardino Balcaria .
Ora torniamo in Moldavia a scoprire la GAGAUZIA

Nel 1990 i turcofoni della Gaugazia nel sud della Moldavia, già riconosciuti nel 1957 minoranza nazionale, proclamarono una repubblica separatista a Comrat e tra il 1991 e il 1992, dopo un referendum popolare, il paese diventò de facto indipendente, ma i trattati russo-moldavi che seguirono, riconobbero alla Gaugazia una forma più limitata di autonomia e il 31 ottobre 1995 anche la bandiera, mai riconosciuta ufficialmente, fu sostituita.
Sia il color turchese che la testa di lupo erano simboli turchi: i gagauzi infatti sono turchi selgiuchidi cristianizzati.

La repubblica autonoma di Gagauzia, nella Moldavia meridionale, è abitata da una minoranza cristiana di lingua turca, i cui antenati musulmani fuggirono allo scoppio delle guerre tra Russia e Turchia del XVIII secolo.

Il prezzo da pagare per chi voleva entrare nella regione era la conversione al cristianesimo.
La lingua locale, un dialetto turco, presenta adesso un'influenza russa piu forte di quella islamica presente in altri dialetti turchi.
I gagauzi hanno fatto del resistere alla consueta serie di tattiche di assimilazione un'arte, il che spiega molto bene la loro ostinazione a dispetto del nazionalismo moldavo.
La costante minaccia da parte dei gagauzi di separarsi dalla repubblica ha costretto alla fine il governo moldavo a cedere e i cambiamenti piccoli ma significativi nella costituzione hanno aperto la via all'autonomia della Gagauzia nella gestione dei suoi affari interni e a una migliore rappresentanza della regione a livello governativo.
La capitale della Gagauzia, Comrat, è una minuscola cittadina situata circa 92 km a sud-ovest di Chisinau.
Sede di un'università, nel 1990 la città fu teatro di violenti scontri tra le forze armate moldave e i nazionalisti gagauzi in lotta per l'indipendenza della regione.
Ci sono diversi autobus giornalieri che collegano Chisinau alla Gagauzia ed è possibile (probabilmente è la soluzione migliore) fare una gita in giornata. Se ci si vuole fermare per un paio di giorni, le possibilità di alloggio sono limitate.

L'area autonoma della Gagauzia, nel sud della Repubblica di Moldova, è abitata dal gruppo etnico di lingua turca dei gagauzi: non corrisponde a un territorio geograficamente compatto, ma consiste nei due distretti confinanti Comrat e Ceadir Lunga, e del distretto territorialmente non collegato di Vulcanesti (all'estremità meridionale della Moldova), oltre a diverse comunità rurali disperse.
In Gagauzia su 182,500 abitanti attuali, 78,7% sono gagauzi etnici.

L'utilizzo della lingua gagauza (che è di fatto una versione della lingua turca in caratteri latini) convive nel territorio con quello del romeno e del russo.
La minoranza bulgara, consistente in questo territorio (5,5% della popolazione della Gagauzia) non vede con favore l'autonomismo, e alcuni vorrebbero anche un'ulteriore autonomia interna dei bulgari.
Tuttavia, non si registrano problemi linguistici né violazioni di diritti umani.

venerdì, novembre 18, 2005

Pre gig

Tanto per gradire ho preparato un CD pre concerto Not Moving per le bettole dove non ci fosse una selezione decente prima di noi....un po' di roba carina che vi consiglierei di cercare , ascoltare e poi si può morire in pace .
La cosa si conclude con due minuti da "Apocalypse now" quando la barca arriva nel covo del Capitano Kurtz. Quello è IL FILM , quella E' IL CINEMA.
Questa E' LA MUSICA.
Tifiamo rivolta !

JOHN LENNON:WELL WELL WELL (è la incredibile , stupenda versione acustica sull'album dello scorso anno "Acoustic" o qualcosa del genere)
ERMA FRANKLIN:LIGHT MY FIRE (la sorella del soul)
GEORGIE FAME:SOMEBODY STOLE MY THUNDER (uno de imiei dieci brani preferiti di sempre)
DANA GILLESPIE:YOU JUST GOTTA KNOW MY MIND (puro 60's)
ELVIS:MISTERY TRAIN (Elvis)
BLIND BOYS OF ALABAMA:I JUST WANT TO SEE HIS FACE (la migliore cover degli Stones di sempre , insieme a Satisfaction di Aretha e quella dei Catpower)
J.HENDRIX:I DON'T LIVE TODAY (Jimi)
JANIS JOPLIN:MOVE OVER (il più bello di Janis)
J.L.HOOKER:BOOM BOOM (Il SUPREMO)
S.B.WILLIAMSON:EYESIGHT TO THE BLIND (l'hanno rifatta gli Who in "Tommy" questa è quella originale che scricchiola e fruscia)
ROBERT JOHNSON:GOT MY MOJO WORKING (Ancora più di John Lee Hooker)
NINA SIMONE:I'M GOIN'BACK HOME (immensa Nina...lei fece "Sinnerman" , i Not Moving la coverizzarono nel 1986 sull'omonimo album)
JOHNNY CASH:THE MAN COMES AROUND J (la classe redneck)
JUNIOR KIMBOROUGH:OLD BLACK MATTIE (il blues e il Mississipi)
MARK LANEGAN: ALL NIGHT LONG (una cover di Junior Kimborough dalla voce più cool del momento)
MUDDY WATERS:MANNISH BOY (uno dei super classici)
ROBERT JOHNSON:THEY'RE RED HOT (ancora lui)
R.L.BURNSIDE:YOU GOTTA MOVE (stupenda questa)
WILLY DE VILLE:MUDDY WATERS (Willy caro)
ROLLING STONES:BACK OF MY HAND (loro !)

martedì, novembre 15, 2005

Il fosforo bianco

da Il Manifesto del 13 novembre 2005

Fosforo e distintivi
ALESSANDRO ROBECCHI

Effetti del fosforo bianco sui civili iracheni di Falluja: bruciature micidiali che sciolgono la carne e lasciano intatti i vestiti.
Effetti del fosforo bianco sull'informazione italiana: bruciature di intere pagine, che lasciano intatti i lettori. Questa volta Clarissa Burt non si è espressa, leggo la delusione sui vostri volti.
I grandi giornali (piccola eccezione ieri sul Corriere, tutta declinata al condizionale) non hanno ancora scoperto la notizia che i nostri amici americani le armi di distruzione di massa se le sono portate da casa e le hanno usate in spregio a ogni convenzione. Armi chimiche di fabbricazione americana sparate su tutto quel che si muoveva a Falluja.
Dal produttore al consumatore, non come l'altra volta che per sparare armi chimiche americane sugli iraniani era servita la mediazione di Saddam (che poi le tirò sui curdi, ops!). Gli americani lo hanno pure scritto su un loro house-organ (notizia che ho letto solo su questo giornale) per dire che in effetti sì, il fosforo bianco sparato su esseri umani funziona alla grande.
Ah, averci pensato prima!
Spero non sfugga a nessuno che non si può fare di tutte le armi chimiche un fascio: se le usa Saddam bisogna assolutamente mettersi l'elmetto e andare a consegnare la democrazia agli iracheni.
Se le usa Bush si fa finta di niente e chi lo documenta è semplicemente accecato dall'odio antiamericano (che sia detto per inciso è sempre meglio che essere accecati dal fosforo bianco).
Così, i giornali italiani e le televisioni (con le eccezioni di RaiNews24 e Raitre, grazie a Primo Piano) fanno finta di niente. I più lucidi tra gli embedded, Giuliano Ferrara e Clarissa Burt non hanno scritto una riga né detto una parola.
Niente fiaccolate per il nuovo napalm.
Un rapido giro nel controllo della malafede mi ha indotto persino a un gesto dadaista e disperato: comprare il Riformista, spassoso giornale satirico.
Ed ecco l'articolo dell'ambasciatore americano in Italia che ci ringrazia per aver mandato a morire alcuni italiani in Iraq, ci assicura che entreranno nei libri di storia, ma sulle armi chimiche americane niente, nemmeno una virgola.
Devo dedurre che tra gli effetti collaterali del fosforo bianco ci siano disturbi alla memoria, anche se naturalmente il Riformista chiede con un accorato appello una giornata della memoria.
Effetti devastanti sulla memoria anche per il nostro premier, tutto impegnato a ricordare alla masse che lui la guerra non la voleva e che era contrario, anzi è un noto pacifista.
Ma quando è arrivato in Italia il presidente iracheno, installato dagli invasori, ha assicurato che la guerra era inevitabile. Quando quello se n'è andato ha ricominciato a dire che lui era contrario: un bi-Silvio ad assetto variabile, forse un altro effetto collaterale del fosforo bianco (occhio alla caduta dei capelli!).
Il premier anzi fa di più, dipana davanti ai giovani azzurri (puffi? effetti del fosforo?) una semplice equazione: dire che l'Italia ha voluto la guerra, e ha anche fornito le prove (false) agli americani per avere una scusa per l'attacco non è più solo anti-americano, ma addirittura anti-italiano.
E se verrà qui un qualche kamikaze a rovinarci le feste di Natale sarà colpa di chi ha appeso la bandiera della pace.
Inutilmente ho cercato i pezzi di Teodori, Fallaci, Pera Marcello e altri corifei del settimo cavalleggeri, magari anche piccoli corsivi e trafiletti.
Niente: il fosforo bianco ha bruciato tutto, meno male che ha lasciato intatti i vestiti.
Tutti quelli abituati a farci enormi pipponi su come si fa il giornalismo sono preda di gravi attacchi di amnesia.
Ora, dopo appena qualche timida voce che si leva dai banchi dell'Unione, aspetto con trepidazione una netta posizione dei Ds, una dichiarazione di Prodi e una di quelle fulminanti battute dietro le quali si intuisce il talento politico di Rutelli: qualcuno dei nostri eroi oserà dichiarare che usare armi chimiche sui civili è piuttosto incivile?
Che Bush è un criminale di guerra?
Che Berlusconi è un suo complice?
Che non vogliamo restare laggiù mentre i nostri alleati cuociono donne e bambini?
Ops, scusate, mi è scappata. Sono proprio anti-italiano, maledizione.
Sarà l'effetto del fosforo bianco.

giovedì, novembre 10, 2005

Le compilations del Libretto Rosso vol. 2

Le compilations del Libretto Rosso vol.2
Deep black !

Sly and the Family Stone – Harmony
Da “Life “ del 1968.
Uno dei più grandi soul men dei 60's in una grandissima song

Kelee Patterson – I’m gonnna love you just a little bit more
Ultra cool soul funk datato 1976

Gil Scott Heron – The bottle
Da "Winter in America" del 1975 , l'unica hit dell'immenso Gil.
Puro riot funk soul

Impressions – Young mods forgotten story
La song che diede il titolo all'omonimo album del 1970 della prima band di Curtis Mayfield. Cristallina !

Betty Davis – If I’m in luck I might get picked up
L'ex di Miles , Hendrix e Sly nel suo album di debutto del 73 mise questo in apertura e il funky non fu mai più lo stesso.Real Black Panther !

Screamin Jay Hawkins – Alligator wine
Da "At home with SJ:Hawkins2 del 1958 una grande versione di "Alligator wine". Frenzy !!!

Fela Ransome Kuti and The Africa 70 – Egbe mi o carry me I want to die
Originariamente è uscito su un 45 in Ghana (!!) nel 1972 , poi è finito su compilations varie ma la discografia di Fela è impossibile (come trovare quante mogli e figli ha fatto). Di fatto un esempio tra i più alti dell'Africa funk ! ULTRA black power !!

Erma Franklin – Light my fire
La sorella "minore " di Aretha (che ha fatto spesso la corista nei dischi della più titolata parente) qui nella splendida versione del brano dei Dorrs dall'album solista del 69 "Soul sister" (la sorella (del) soul....non male..)

Animals – Inside looking out
Da Animalization uno dei brani più cattivi e "neri" della band di Eric Burdon

Os Mutantes
Brasiliani , tra i più eccentrici , creativi e strani gruppi psycho beat dei 60's mai usciti. E' da poco in circolazione lo stupendo "Bossa n Beatles" di Rita Lee , la vocalist , che rifà i Beatles in chiave brazileira in maniera eccellente

Ruts – West One
Immensi alla fine dei 70's tirarono fuori un punk beat dub destinatio a rimanere tra le cose più belle del "punk"

lunedì, novembre 07, 2005

Babylon's burning !!!















Babylon's burning (The Ruts - 1979)

Babylon's burning
You're burning the street
You're burning your houses
With anxiety
Babylon's burning

You're burning the street
You're burning the ghetto
With anxiety
With anxiety

You'll burn as your work
You'll burn at your plays mouldering
With ignorance and hate
And with anxiety

Babylon's burning
Babylon's burning
Babylon's burning
Babylon's burning
Babylon's burning, babyCan't you see?

Babylon's burningWith anxiety
Babylon's burning

Babylon's burning
Babylon is... burning
Babylon's burning
Babylon's burning
Babylon's burning

Sarko fils de pute !
Nique la police !
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