venerdì, settembre 23, 2005

Buon weekend dall'Iraq democratico


IL FILO NERO TERRORISTA DA GROUND ZERO A BASRA
(e il silenzio dei giornali di sinistra italiani)
da un articolo di Fulvio Grimaldi

DA LEGGERE COMPLETAMENTE (è lunghissimo) MA ESTREMAMENTE ESAURIENTE
su www.comedonchisciotte.org

ps:
Basra è la località Iraqena dove due dei servizi segreti inglesi sono stati beccati con l'auto carica di esplosivo.
Imprigionati sono stati "liberati" dai commilitoni inglesi con i carriarmati , attaccati dalla folla inferocita.
L'episodio gravissimo e chiarificatore dello stato delle cose in Iraq è passato pressochè sotto silenzio sulla stampa italiana ed estera
(Baghdad, 23 settembre - Un portavoce della polizia irachena di Bassora ha detto che i due agenti provocatori, di nazionalità britannica, arrestati dalla polizia locale "pianificavano di far esplodere delle bombe in un luogo santo sciita" in città. Secondo il portavoce, citato dalla stampa irachena, di cui riferisce l'Ansa, i due "lavoravano per il Mossad e le armi e gli esplosivi in loro possesso sarebbero dovuti servire a provocare il caos")

Guerra globale al terrorismo, o fiaba per lobotomizzati?
Abbiamo alle spalle in questo paese una serie di stragi, tutte di Stato, tutte con dentro fino al collo i servizi segreti con sulle spalle gli avvoltoi Cia e Mossad.
Tutte servite a normalizzare, reprimere, stroncare, avviare verso l’autoritarismo e la liquidazione del dissenso nell’era dell’arricchimento dei ricchi e dell’impoverimento di tutti gli altri.
A Cuba, nel giugno scorso, si è tenuto uno sconvolgente convegno di quattro giorni – e non bastavano – sul terrorismo. Vittime, congiunti, testimoni, investigatori. Terrorismo per mezzo secolo e più tutto yankee, dall’America Latina del Piano Condor, delle dittature, dei desaparecidos, di Posada Carriles, della Scuola delle Americhe, fino al terrorismo cosmico dell’Iraq e del Medio Oriente.
Fino agli orribili attentati che stanno preparando per evitare che la loro barca di teschi e tibie vada rovesciandosi e possa essere ancora guidata a sventrare pezzi di mondo.

Questa è gente che utilizza il terrorismo anche per far fruttare le catastrofi “naturali”: aprire, con la dinamite contro gli argini (udita da decine di testimoni) il passo a Katrina verso i quartieri neri, latinos, poveri di New Orleans e deviarla dai quartieri ricchi; annegare la “plebaglia” e lasciarla morire di fame, sete, incuria negli ospedali;
con la FEMA (Federal Emergency Management Authority), militarizzata da Oliver North e gestita da un trafficante di cavalli amichetto di Bush, tagliare le comunicazioni sopravvissute e impedire l’arrivo di soccorsi;
sparare al genio civile (4 morti) che si apprestava a riparare la falla;
inventarsi saccheggiatori tra chi attingeva a negozi sommersi per il pane che il governo non faceva arrivare, per giustificare l’irachizzazione della città;
disperdere ai quattro venti sotto la punta dei fucili la popolazione socialmente e razzialmente inadeguata, perché non possa rivendicare alcun ritorno e consentire alla già appaltata Halliburton del vice-gangster Cheney di ricostruire una città a misura di iperdotati economici e evangelici fanatici della sicurezza e dell’eliminazione fisica dei diversi;
approfittare del tutto per collaudare un apparato predisposto per imporre la legge marziale, stroncare rivolte e proteste, instaurare definitivamente con un Patriot Act III la dittatura e impedire, non funzionando più la manomissione dei voti che ha consacrato due volte l’utile idiota, che questa elite possa essere privata del potere.
E c’è chi preferisce chiudere gli occhi davanti alle voragini di menzogne che si sono aperte sull’11 settembre, sul 7 luglio di Londra, su tutti gli attentati in cui, guarda un po’, sono sempre morti tutti gli “attentatori”.
C’è chi preferisce non vedere, non capire, non accettare l’enormità del crimine e continuare a vivere in una fiaba, piuttosto che affrontare i veri terroristi.
Presto o tardi si sveglierà.
Lobotomizzato.

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